Politica

Sì Tav: più di trentamila in piazza a Torino

ROMA, 12 GENNAIO - In piazza Castello a Torino si è tenuta la manifestazione a favore del treno ad alta velocità: "Sì Tav subito" gridavano i manifestanti. "Siamo più di trentamila, come l'altra volta", affermano gli organizzatori dell'evento, con riferimento alla precedente manifestazione del 10 novembre.

Attesi in piazza anche i governatori di Piemonte e Liguria, Sergio Chiamparino e Giovanni Toti, il Pd con Maurizio Martin; esponenti di Forza Italia e circa un centinaio di sindaci. La manifestazione è esplicitamente apartitica.

Patrizia Chiazza e Roberta Castellina, due delle cosiddette “madamin” dell’evento, insieme all'ex sottosegretario Mino Giachino, hanno commentato: "Per la seconda volta i cittadini sono in piazza. Questo è già un referendum". "Ci fa piacere che molte forze politiche abbiano deciso di aderire, Lega inclusa. Noi però abbiamo chiesto che non ci siano bandiere di partito, perché la Torino-Lione è un'opera di tutti" hanno continuato.

Il governatore leghista della Liguria Giovanni Toti, esprimendosi sugli attriti tra il suo partito e M5S sull’argomento Tav, ha affermato: "Oggi la Lega dà un segnale e Salvini ha messo le cose in chiaro. La politica di Salvini non è morbida con i grillini. Salvini sta facendo bene, ma questo governo è sbilanciato sui 5 Stelle".

Anche il vicepremier Luigi Di Maio è intervenuto in merito, dicendo di “non scandalizzarsi per il fatto che si vada in piazza a dire che si era per il Sì alla Tav: diciamo che abbiamo fatto la campagna contro le trivelle insieme per il referendum sia noi che la Lega in tempi non sospetti, quando nel 2015 non avevamo nessuna intenzione di neanche di firmare un contratto di governo".

"È semplicemente il fatto che queste sono due forze politiche che hanno convinzioni diverse. Infatti, per questo come Movimento 5 Stelle, quando abbiamo iniziato il percorso di governo, abbiamo chiesto un contratto di governo perché io sapevo che ci saremmo ritrovati in queste situazioni" ha continuato di Maio.

Federico Ferro

fonte immagine polisblog.it