Si può seguire Cristo ed essere al passo con i tempi?
Fantasticherie del cuore Calabria

Si può seguire Cristo ed essere al passo con i tempi?

lunedì 8 agosto, 2016

È nella risposta a questa domanda che possono inserirsi gli elementi necessari per un cambiamento radicale della società o per un mantenimento di un mondo degli uomini che predica e attua la giustizia sociale con gli effetti speciali. Anche oggi che nell’Occidente i progressi economici e di comunità sono avanzati rispetto a molti altri Paesi, vige di fatto una sottile discriminazione tra forti e deboli, tra ricchi e poveri, tra possidenti e nullatenenti. Qualcuno potrebbe osservare di trovarci semplicemente dinnanzi ad una legge universale della natura, dimenticando, forse ad arte o anche per ignoranza, che l’uomo non appartiene di certo a quella animale. In quest’ultima di sicuro avanza solo chi ha più muscoli o astuzia.[MORE]

La legge della giungla più volte però ha lasciato il suo habitat naturale, per accamparsi nei campi sterminati dell’ambizione umana. I guasti sono sotto gli occhi di tutti. Uscire da questa ambiguità significa poter intercettare una vera stella polare a cui andare dietro. Ma l’uomo di oggi è pronto all’obbedienza della Parola? Vuole liberarsi dagli schemi che lui stesso ha costruito per la conquista del trono della storia? È disponibile ad alzare gli occhi al cielo? Un credente dovrebbe ricordare che la grandezza di Cristo dipende da una sola cosa: Dalla purissima obbedienza al Padre suo. Sembra un controsenso, ma è proprio così. L’obbedienza alla sapienza divina, libera e fa crescere ognuno. Leggiamo con attenzione, in proposito, queste espressioni del teologo Mons. Di Bruno:

“È come se Lui si fosse tolto cuore, mente, volontà, desideri, aspirazioni consegnando ogni cosa al Padre, prendendo però al loro posto cuore, mente, volontà, desideri, aspirazioni del Padre. Qual è il solo desiderio, la volontà del Padre? Che ogni uomo conosca Lui, accolga Lui, ascolti la sua Parola, viva in essa e per essa, così da raggiungere la beatitudine eterna nel suo Paradiso. Se il Padre ha quest’unico desiderio, di certo Cristo Signore non può averne un altro differente”. L’uomo illuminato che può spingere a cambiare le sorti dell’umanità è solo colui che segue Cristo. Lo può fare senza scappare mai dal mondo, liberandolo dalla vendita al ribasso della dignità umana, al di là della natura, censo e territorialità. Chiunque di noi viva la Parola partecipa per la sua parte a questo sogno che nasce con l’uomo, ma che poi lo stesso perde per strada.


“Ma la Parola si vive in obbedienza a Dio”, ricorda sempre Mons di Bruno, “nella guida e mozione dello Spirito Santo. Mai si vive per comando dell’uomo. Sarebbe vera disobbedienza”. Si possono scrivere mille altre belle filosofie o svariati interessanti libri di economia politica e sociale, ma senza la stella polare di Cristo e l’obbedienza alla sua parola, tutto sarà messo sempre in discussione. É dura l’obbedienza, è più facile glorificare ogni forma di miracolo, rimanendo nella propria ostinazione. Così facendo si continua però ad allontanare la vera conversione. La misura purtroppo rimane solo quella terrena, piccola, pur nel fascino della grandezza umana. La missione del cristiano non può non passare che dal vangelo.

Ogni atto di misericordia può modellarsi alla singola persona, mentre la missione, nel momento in cui si decide di seguire e dare “obbedienza” a Cristo, è sempre uguale per tutti. Compiere questo atto di dedizione non impedisce ad alcuno di rimanere al passo con i tempi, permette piuttosto di non subirli e di guidarli per il benessere comune.

 

Egidio Chiarella

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