Cronaca

Si infittisce il mistero della Tbc al Gemelli

ROMA, 26 SETTEMBRE 2011 – Da 122 infetti a uno. Nel giro di un test. Tanto che è stato necessario un question time parlamentare nel quale il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha dichiarato che «tutti i bambini positivi al Quantiferon sono stati successivamente sottoposti al test tubercolinico Mantoux (Tst) a Rx toracica: entrambi gli accertamenti hanno dato esito negativo in tutti i bambini».[MORE]

Stando alle nuove analisi, dunque, l'unica ad aver contratto la tubercolosi sarebbe la bambina infettata a marzo, l'unica contagiata direttamente dall'infermiera.

Più passano i giorni, più ci si allontana dallo “scoppio” dell'epidemia – a questo punto eventuale – più aumentano le stranezze legate al caso.
Gli esperti, ad esempio, non riescono a spiegare come questo sia possibile. «Ci si aspetta dal Quantiferon una certa percentuale di falsi positivi, quindi una differenza del 10-20 per cento con la controprova del Mantoux» - dice il professor Fernando Aiuti, immunologo del Policlinico Umberto I di Roma - «Ma zero su 122 è una anomalia in base ai dati della letteratura internazionale anche in bambini piccoli». Il test del Quantiferon però, come ricorda lo stesso dottor Aiuti «non è mai stato utilizzato in maniera così massiccia sui neonati e non è ancora validato in bambini con meno di 5 anni. È stato giusto utilizzarlo per una forma di precauzione, ma ora va fatta una riflessione».

Ma le anomalie non si fermano al test. Se, infatti, tra i 122 casi fino a pochi giorni fa accertati, ben dieci – come ha evidenziato l'avvocato Giulia Bongiorno che si sta occupando, da professionista e madre, del caso – sarebbero risultati positivi nonostante siano nati quando l'infermiera non era in servizio o senza essere passati dal nido, il Codacons denunciava nei giorni scorsi la positività di un bambino nato il 27 luglio, ma l'infermiera accusata ha smesso di lavorare due giorni prima. Così come anomali appaiono anche i casi del 2010 e dello scorso gennaio, troppo lontani dal momento in cui è stata riscontrata la malattia nell'infermiera. Per questo, nelle ultime ore, gli inquirenti stanno dirigendo le proprie indagini anche verso altre ipotesi, come quella che vorrebbe il contagio avvenuto attraverso l'impianto di climatizzazione.

Nel frattempo, non si placa la polemica politica, che vede in prima fila il senatore del Partito Democratico Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare sul Servizio sanitario nazionale (nonché medico chirurgo), che ha accusato la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, di non essere in grado di rispondere «a semplici domande sui protocolli applicati e sulle garanzie di sicurezza dei cittadini», ricordando inoltre come «in tutto il mondo il personale sanitario e non, che entra in contatto con i malati viene sottoposto una volta l'anno a rigorosi screening e protocolli di sorveglianza infettivologica, a garanzia della tutela della salute degli operatori e dei cittadini».

Andrea Intonti