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Si ferma alle soglie della finale la straordinaria stagione dell'Assitur

CATANZARO, 29 MAGGIO 2013 - Il suono della sirena che sancisce il termine dei quaranta minuti é un rumore sordo; può colorarsi di gioie insostenibili o rappresentare l'inizio di qualche lacrima. Stavolta per l'ASSITUR CATANZARO ha significato la fine di una stagione emozionante, vissuta da protagonista, al di là di ogni previsione iniziale e con il merito principale di aver avvicinato la città ad uno straordinario progetto sportivo e sociale.

Termina con un divario di venti punti la sesta e decisiva sfida stagionale tra Catanzaro ed Acireale, sorta di leit-motiv del campionato di DNC, che ha visto prevalere di volta in volta la squadra che si avvantaggiava del fattore campo. Ed anche stavolta, gli acesi, dinnanzi il proprio pubblico, hanno confermato questa regola, guadagnandosi l'accesso alla finale contro la corazzata CUS Messina. Parlare della mera cronaca dell’ultima partita vorrebbe dire condensare il tempo di una lunghissima avventura vissuta insieme dalla grande famiglia giallorossa in soli quaranta minuti. Non si può certo limitarsi a commentare una giornata storta, nella quale non é riuscita l'ennesima impresa a Cattani e compagni.

La gara infatti questa volta non ha vissuto di particolari sussulti, come sempre i due ex Naso e Grosso si sono rivelati gli avversari più pericolosi, sopratutto in versione casalinga. Quando poi, nello slancio massimo di orgoglio da parte della squadra giallorossa, anche la coppia arbitrale commetteva un paio di errori decisivi, risultava essere ancora più evidente che non sarebbe stata una domenica da ricordare.

Ebbene probabilmente non lo sarà un giorno, ma tutto il tempo trascorso insieme nel corso di questa stagione resterà marchiato per sempre nei cuori di tutti, così come le emozioni vissute durante l'anno per merito dei nostri beniamini. A cominciare dal coach Danilo Chiarella, vero amante e conoscitore della pallacanestro, che èriuscito nel compito di trasformare dei giovani di belle speranze in giocatori di categoria, credendo fortemente nelle loro qualità. Pregio che condivide con il capitano, l'emblema della Catanzaro cestistica, Andrea Cattani, il quale durante la stagione ha condotto per mano i propri compagni con esperienza e classe, garantendo sempre un apporto umano speciale.

Ed ancora il senegalese d'origine e calabrese d' adozione, Yande Fall, senza dubbio miglior pivot del girone, autore di una stagione dai numeri da urlo, sia realizzativi che difensivi. Un grazie lo meritano tutti i ragazzi del
gruppo, insieme da tanti anni, vincitori di battaglie memorabili che resteranno sempre nei nostri occhi, saliti in cattedra alternativamente. Andrea Scuderi, un giocatore che ha un grande futuro dinnanzi, per la propria umiltà e voglia di crescere che lo portano a migliorare esponenzialmente di anno in anno, la cui assenza per infortunio ha sicuramente pesato in maniera determinante nella serie contro Acireale; Simone Ippolito, estroso e funambolico nel campo come nella vita, atleta eccezionale e buon finalizzatore; Mattia Zofrea, che la malasorte ha tolto di scena dopo un ottimo girone d’andata disputato, privando la squadra di una pedina essenziale.

Hanno difeso con orgoglio i colori della propria città anche Corrado Mercurio e Antonio Rotundo, tornati a vestire la casacca giallorossa dopo alcune esperienze fuori, sempre gli ultimi a mollare ed i primi ad abbassare le gambe per difendere il proprio fortino; Mercurio three pointer infallibile, Rotundo abile e sfrontato playmaker. Si é ambientato bene dando un ottimo contributo anche l’unico “forestiero” Gianmarco Salvadori, che senza la sfortuna di qualche infortunio di troppo, avrebbe sicuramente potuto fare di più, visto gli sprazzi di talento che ha mostrato ogni volta che é stato chiamato in causa.

Un riconoscimento importante lo merita poi Gianluca Carpanzano, un classe ‘95 che, smentendo la propria carta di identità e superando anche una frattura alla mano che lo ha bloccato per oltre due mesi, ha fatto vedere di essere a proprio agio in questa categoria. Applausi anche per i ragazzi aggregati quest’anno per la prima volta alla prima squadra, che hanno avuto la fortuna di vivere accanto ad un gruppo di persone eccezionali; messi nelle migliori condizioni per far bene, Cossari, Palazzo, Munizzi, hanno sfruttato ogni piccola occasione per mettersi in mostra, consapevoli di avere tante stagioni davanti nelle quali essere protagonisti.

Grazie al certosino lavoro dello staff tecnico, con la competenza, la professionalità e la passione dei preparatori fisici Giorgio Scarfone e Walter Varano e dell’assistent coach Simona Pronestì, sotto la supervisione ed i preziosi consigli del direttore tecnico Fabrizio Tunno, l'esperienza dell'Assitur Catanzaro ha toccato vette di altissimo livello.

Quaranta minuti ed il suono di una sirena, una sconfitta che lascia il tempo che trova, quando il cuore é colmo di successi ben più grandi. Quest'anno l'avventura si é interrotta alle porte della finale, il futuro é ancora da scrivere e i presupposti per continuare a lavorare nel migliore dei modi ci sono tutti. Una partita può rappresentare il termine di qualcosa, ma anche l'inizio del giusto tributo, ed in ognuno di noi appassionati e tifosi c'è la certezza che quella vissuta é stata un'esperienza meravigliosa, anche
più di un canestro allo scadere.

Grazie ragazzi, grazie a tutti voi, ci avete regalato momenti speciali, e vi aspettiamo ancora più forti, per gioire insieme.
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