Si conclude la fase R.E.M., senza rimpianti e con un profondo senso di gratitudine
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ROMA, 22 SETTEMBRE 2011 - «Ai nostri fan e amici: Come R.E.M, come amici di sempre e co-cospiratori, abbiamo deciso di chiudere la partita come band. Ce ne andiamo via con un profondo senso di gratitudine, soddisfatti di quello che abbiamo raggiunto e di come lo abbiamo concluso. A tutti coloro che sono stati toccati dalla nostra musica vanno i nostri più sinceri ringraziamenti per averci ascoltato.»Così recita l’ultimo messaggio apparso sul sito ufficiale della rock band R.E.M. con il quale si conclude una carriera trentennale e una discografia che consta di 13 album in studio e uno dal vivo.[MORE]
La motivazione ce la da il cantante Michael Stipe: «Un uomo saggio una volta disse: l’abilità nel presenziare ad una festa è nel sapere quando andare via», a quanto pare gli R.E.M. non avevano alcuna intenzione di farsi cacciare dalla scena musicale da fan e critica. Prendendo in prestito un detto tipico del gioco d’azzardo si può dire che i tre musicisti abbiano voluto lasciare il tavolo finchè stavano vincendo.
E così è stato, muore una band ancora in grado di produrre musica in grado di scalare le più alte vette delle classifiche mondiali come dimostra il successo degli ultimi album Accelerate del 2008 e Collapse into Now del 2011. Dischi sicuramente molto godibili, forse non ispirati come i loro classici della gioventù, ma comunque di alto livello.
Del gruppo ci rimangono le canzoni che hanno segnato questi ultimi trent’anni: Shiny Happy People, It’s the End of the World, Leaving New York, Bad Day, Losing my Religion, Man on the Moon, Everybody Hurts e molte altre che saranno comprese nell’ultima compilation postuma della band Part lies, part heart, part truth, part garbage 1982-2011 in uscita il 15 novembre 2011.
Andrea Portieri