Estero
Si apre oggi il 18esimo Congresso del Partito Comunista dal quale dipensono le sorti del Paese
PECHINO, 8 NOVEMBRE 2012- Grande attesa in tutta la Cina per l’apertura del 18esimo Congresso del Partito Comunista. Tanto da far passare in secondo piano anche la rielezione del presidente Obama negli Stati Uniti sulla stampa cinese. Il presidente Hu Jintao ha dato avvio al Congresso con un discorso agli oltre 2000 delegati. Tema principale: il problema delle corruzione. Poca importanza è stata data invece alle attese riforme politiche che dovrebbero portare alla democratizzazione e liberalizzazione della seconda potenza mondiale.[MORE]
Il problema della corruzione ha fatto da protagonista nelle parole di Hu Jintao a causa della spaccatura prodottasi all’interno del partito in seguito allo scandalo di Bo Xilai, leader comunista di Chongqing, sotto processo per corruzione e abuso di potere. “La riforma della struttura politica è una parte importante delle riforme generali e dobbiamo prendere iniziative positive e prudenti in questa direzione”. Queste le uniche parole che il presidente uscente ha riservato a temi che potrebbero cambiare il volto della Repubblica popolare cinese. Il Congresso, che si concluderà giovedì prossimo, vedrà il passaggio di potere da Hu Jintao a Xi Jinping, che diventerà il nuovo segretario del partito. A marzo assumerà inoltre la carica di Presidente della Repubblica. Il cambio generazionale che ha portato alla definizione dei nuovi dirigenti politici cinesi è stato lungo e gestito dai veterani del Partito, mancando un sistema istituzionale di successione. Pare che ad aver avuto un ruolo di primo piano nella definizione del nuovo assetto sia stato Jiang Zemin. L’86enne ex presidente del Partito Comunista avrebbe imposto molti dei suoi allievi come membri del Comitato Permanente dell’Ufficio Politico, considerato il cuore dl potere cinese.
Federica Sterza
Foto www.agi.it