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Shutdown America: Boehner "Obama chiami per trattative" per evitare default

GENOVA, 07 OTTOBRE 2013 - Si avvicina la scadenza del 17 Ottobre sul tetto del debito in America e la possibilità di un default comincia davvero a spaventare non solo gli USA, ma il mondo intero.

Stando ad alcune osservazioni e dichiarazioni "le ripercussioni sul mercato sarebbero immediate".

John Boehner, voce di rappresentanza della Camera Repubblicana, sottolinea che al momento mancherebbero i voti fondamentali per l'approvazione dell'aumento del tetto del debito. Sempre Boehner precisa però che questi voti potrebbero improvvisamente esserci nel caso in cui vi fossero della manovre economiche utili a ridurre la spesa.

Dalla sua Boehner ha fatto presente che non è in grado di prevedere quando lo shutdown in America potrebbe terminare, anzi spetterebbe solo al Presidente degli Stati Uniti D'America Obama valutare e avviare delle trattative.

In assenza di un confronto - scontro sulla questione debito, la situazione dell'America sembrerebbe sempre più indirizzata verso la terribile strada del default.

Proprio Boehner ha detto: "Questa è la strada che abbiamo preso. Quando il Presidente ha cancellato il suo viaggio in Asia, ho pensato: bene vuole avere un dialogo". Il Presidente dei Repubblicani ha affermato poi: " Resto a Washington il fine settimana. Obama conosce il mio numero di telefono, non deve fare altro che chiamarmi. Non voglio che gli Stati Uniti facciano default ma non aumenterò il tetto del debito senza un serio confronto sui problemi che fanno aumentare il nostro debito".

Poco dopo è arrivata la risposta dalla Casa Bianca e dall'Amministrazione Obama: " Non dice il vero, dovrebbe consentire il voto".

La situazione è davvero al limite. Al momento i mercati finanziari hanno risposto in maniera neutra alla complicata questione americana, ma l'ipotesi di un default  spaventa in primis l'USA, tanto che il Tesoro lancia l'allarme "crisi economica e recessione peggio del 2008", ma anche il resto del mondo. Le conseguenze, infatti, potrebbero essere catastrofiche sull'intera economia globale. 

Non resta che attendere il 17 Ottobre, giorno fondamentale e decisivo per l'America di Obama.

Emanuele Ambrosio

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