Sgravi fiscali, maximulta da 30 milioni di euro all'Italia
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LUSSEMBURGO, 17 NOVEMBRE, 2011 - Multa da 30 milioni di euro che l’Italia dovrà pagare alla Commissione Ue, questa è la condanna della Corte di giustizia europea comunicata oggi al nostro Paese per non aver recuperato gli aiuti per contratti di formazione lavoro, in forma di sgravi fiscali, presso i datori di lavoro.[MORE]
La suddetta multa è l’ultima conseguenza dell’inadempimento di Roma a dare esecuzione ad una prima sentenza con la quale i giudici europei, con una sentenza dell’aprile 2004, resero noto che l’Italia non aveva recuperato gli aiuti illegali per contratti formazione lavoro. La Corte Ue statuisce dunque “che l’Italia versi alla Commissione europea una somma forfettaria di 30 milioni di euro” inerente al periodo di persistenza dell’infrazione, e dunque a decorrere dal 1 aprile 2004, quando venne emessa la prima sentenza, sino ad oggi che è stata emessa la nuova sentenza.
I giudici europei oggi evidenziano inoltre che il nostro Paese è ancora inadempiente per diverse sentenze in materia di aiuti di stato, più precisamente per la sentenza del 2006 per esenzioni fiscali in favore di imprese pubbliche riconducibili; per la sentenza del 2007 sugli aiuti all’occupazione per imprese in amministrazione straordinaria con un numero di dipendenti superiore ai mille, la sentenza del 2010 sulle società recentemente ammesse a quotazione in borsa, ed infine è ancora inadempiente per la sentenza del maggio 2011 per incentivi a società che partecipano ad esposizioni all’estero. Oltre a tale cifra, per ogni semestre di ritardo nel recupero di tali aiuti, l’Italia dovrà pagare ulteriori multe.
Sara Marci