Cronaca

Sgomberato Bartleby, gli occupanti: "Atto di forza"

BOLOGNA, 23 GENNAIO 2013 - Murato l'ingresso dei locali in via S.Petronio vecchio dove aveva sede il collettivo; la convenzione con l'Università era scaduta da tempo. Rifiutata la proposta di Comune e Alma Mater di trasferirsi in zona Roveri. I ragazzi: "Quella di oggi sarà una giornata lunga". La vendoliana La Torre: "Mossa miope, così si uccidono realtà importanti".

Bartleby è stato sgomberato dai locali di via S.Petronio vecchio, che occupava da tempo dopo che la convenzione con l'Università era scaduta. Questa mattina è stata murata con mattoni e cemento la porta d'ingresso dei locali. Nessuno si trovava all'interno.

Bartleby: "E' un atto di forza". Mentre veniva completata l'operazione gli accessi a via San Petronio vecchio erano persidiati da cordoni di polizia e carabinieri. I ragazzi del collettivo stanno arrivando alla spicciolata, e denunciano: "Questo è un atto di forza da parte di ateneo e Comune, ne risponderanno. Sarà una giornata lunga quella di oggi, ci stiamo organizzando per rispondere. E speriamo non sia stato toccato nulla all'interno, specie l'emeroteca di Roberto Roversi, o ne dovranno rispondere". Nel frattempo diversi mezzi della Polizia sono già dislocati anche in via Zamboni a pochi metri dal rettorato. Proprio lì, a mezzogiorno, il collettivo darà vita a un presidio.

Il dialogo interrotto. Nei giorni scorsi Giunta e Alma Mater avevano proposto al collettivo una nuova sede in zona Roveri, in via Collamarini 8, poiché sono necessari dei lavori nei locali di via San Petronio vecchio. Proposta rispedita al mittente perché ritenuta non idonea alle attività culturali portate avanti da Bartleby. A sostegno dei ragazzi si erano spesi in molti, compresi i Docenti preoccupati che avevano parlato di una vera e propria provocazione.

La Torre (Sel): "Mossa miope". E' arrivata in via San petronio vecchio anche Cathy La Torre, consigliere vendoliano a Palazzo d'Accursio. "E' un gran peccato", commenta, "la città e la cultura giovanile perdono una grande risorsa. Non è questo il modo, così si tolgono spazi a chi ha prodotto aggregazione. Una mossa miope", denuncia ancora l'eletta di Sel, "in questo modo si uccidono realtà importanti. Capisco le ragioni dell'Università, ma bisognerebbe essere in grado di riattivare percorsi anche con realtà conflittuali che hanno però portato a Bologna grandi artisti".[MORE]

[FONTE: Repubblica.it]