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Serie B, 21^ giornata: il Palermo è campione d'inverno, l'Empoli rimane in scia
MILANO, 29 DICEMBRE 2013 - Distanze invariate in vetta al termine dell'ultima di andata: vince il Palermo, campione d'inverno grazie al 2-1 a un buon Crotone, che ha cercato fino all'ultimo il pari, vince anche l'Empoli, 2-1 a Pescara, nonostante l'espulsione di Tonelli e il momentaneo 1-1 di Ragusa. Con la sconfitta degli abruzzesi al terzo posto resta da solo l'Avellino, 2-1 al Padova, ancora k.o., come Juve Stabia, Reggina e Novara in coda alla classifica.
SIENA-VARESE 1-1 — Finisce 1-1 l'anticipo di fine anno: Siena e Varese si dividono la posta, con i bianconeri che hanno di che rammaricarsi per un rigore sbagliato e gli ospiti che strappano un punto importante. Squadre entrambe rimaneggiate: a Beretta mancano ben otto elementi (D'Agostino, Giannetti, Morero, Vergassola, Grillo, Matheu, Giacomazzi e Angelo), a Gautieri quattro ( Blasi, Franco, Bjelanovic e Tremolada). Un tiro centrale di Paolucci al 10' e un colpo di testa di Neto Pereira a metà tempo caratterizzano la prima parte di gara: grande equilibrio, poche emozioni. Il Siena si aggrappa soprattutto a Rosina, schierato dietro le due punte Paolucci e Rosseti, il Varese prova a sfondare sugli esterni. Paolucci ci riprova di testa al 33' (a lato di poco). Nei minuti finali a un tiro pericoloso di Rosseti, ben rintuzzato da Bressan, risponde un missile da fuori di Laverone che finisce alto sulla traversa. A inizio ripresa squadre più vivaci, con il Varese che colleziona tre angoli consecutivi. E' il Siena che passa al 12': Schiavone calcia forte e basso una punizione da sinistra, la palla passa la linea e Bressan la ricaccia fuori, Feddal devia di nuovo in rete: gol da assegnare però al centrocampista, l'arbitro aveva fischiato prima della ribattuta del marocchino. Il Varese si scuote e prova l'assedio, il Siena dispone delle praterie nella metà campo degli ospiti. Ely sfiora il palo di testa al 18' dopo un corner, Pulzetti risponde con un tiro a lato prima della mezz'ora. La pressione del Varese aumenta con il passare dei minuti, ma è il Siena ad avere buone occasioni con Rosina e Paolucci. Sono poi gli ospiti a segnare al 38': su un angolo che non andava assegnato, Corti sfrutta la respinta della difesa e, lasciato colpevolmente solo al limite, inquadra l'angolino. Passano sessanta secondi e il Siena potrebbe tornare in vantaggio: Ely tocca in area Paolucci e l'arbitro assegna il rigore. Rosina spiazza Bressan, ma prende il palo e poi segna sulla respinta, ma il regolamento non permette quello che è, di fatto, è un doppio tocco da parte del rigorista. La gara si chiude qui.
AVELLINO-PADOVA 2-1 — Si chiude col botto un 2013 magico per l’Avellino che vince 2-1 col Padova e può brindare al sorprendente terzo posto in solitaria. A fine gara un lungo abbraccio tra squadra e tifosi, oltre 10mila spettatori presenti che ora a gran voce invocano il ritorno in serie A. Ma che fatica battere il Padova, mai domo ma troppo abulico in fase offensiva nonostante il grande potenziale che si ritrova. E’ una doppietta di Arini a stendere gli uomini di Mutti che chiudono mestamente nei bassifondi della classifica il girone di andata. L’inizio è tutto di marca irpina e al 4’ l’Avellino già passa in vantaggio: Castaldo di tacco libera sulla sinistra Pisacane che crossa al centro dove Arini sbuca indisturbato al centro e infila Mazzoni. Il Padova, però, reagisce prontamente, specie sui calci da fermo, e così dopo aver sfiorato il pari all’8’, l’1-1 si concretizza 3’ dopo quando Pasquato su punizione costringe Seculin a una corta respinta con i pugni, Melchiorre sottomisura ne approfitta e realizza. I continui capovolgimenti di gioco, conditi da numerosi errori in fase difensiva da entrambe le parti, rendono brioso il primo tempo che si conclude comunque in parità. Nella ripresa ritmi più blandi, complice l’infortunio di Mazzoni, con Rastelli che dalla panchina pesca al 15’ il jolly Ladriere. Il neoacquisto belga, ufficializzato solamente due giorni prima del match, entra in campo col piglio giusto e proprio dai suoi piedi al 23’ nasce il gol-vittoria: recupera palla e lancia in contropiede Castaldo, l’attaccante crossa al centro trovando Arini che di testa sigla il 2-1. Stavolta il Padova non riesce a rispondere, Mutti inserisce Vantaggiato e Feczesin e l’unico pericolo arriva proprio da quest’ultimo che al 43’ di testa appoggia a lato. Soncin al 95’ si divora il 3-1, ma l’Avellino può gioire.
BRESCIA-TRAPANI 3-3 — Come può finire la sfida fra le squadre più in forma del campionato? Il pareggio era scritto. Ma Brescia e Trapani non si siedono certo sulla divisione della posta: danno vita a una delle partite più belle dell'anno. Non manca nulla, nel 3-3 che allunga la serie positiva a 8 per entrambe le formazioni: segnano i bomber Caracciolo e Mancosu, non mancano giocate, brividi, legni e parate strepitose. Alla fine il Brescia ha il pallino più a lungo, ma il Trapani non molla mai e non ruba nulla. Bergodi schiera la formazione prevista, un 3-5-1-1 con Coletti centrale difensivo, Budel playmaker, Grossi preferito a Scaglia da interno sinistro. Boscaglia risponde con un 4-4-2 che ha in Basso e in Nizzetto le sue ali, mentre Pagliarulo e Terlizzi sono chiamati a guidare la difesa. L'inizio biancazzurro è tambureggiante. Al 6' torre di Caracciolo e sinistro di controbalzo alto di Grossi. La risposta siciliana al 10': combinazione Mancosu-Gambino, palla sull'esterno della rete. E Cragno è prodigioso subito sul colpo di testa di Ciaramitaro, imbeccato da uno scatenato Basso. Non è da meno Sodinha, che se ne va in dribbling e da posizione decentrata impegna Nordi al 14'. E il portiere trapanese al 16' si supera su un'incornata da due passi di Caracciolo. Bella partita, fra squadre in salute. Il Brescia spinge di più e al 26' colpisce un palo con un diagonale di Grossi. Il Trapani ringrazia e passa in vantaggio al 30' con il capolavoro di Mancosu, che salta in scioltezza Camigliano e Coletti e con un mancino precisissimo non dà scampo a Cragno. La gara si infiamma. Al 32' Zambelli si fa male in ripiegamento (distrazione al bicipite femorale destro: entrerà Lasik), Mancosu cade a contatto con Coletti in area, l'arbitro Minelli non indica il dischetto e fa proseguire; sul capovolgimento di fronte Benali calcia e Minelli vede un fallo di mano da rigore di Terlizzi. Caracciolo trasforma di prepotenza. L'Airone cerca immediatamente la doppietta: palo su assist di Grossi al 41'. E, dopo un altro rigore reclamato da Caracciolo (spintonato), col palo si aiuta Nordi sulla punizione insidiosa di Coletti al 45'. La stessa scena si ripete al 47': Coletti calcia, Nordi devia in angolo. La ripresa comincia con il sorpasso bresciano: tiro da lontano di Budel, deviazione di Pagliarulo e Nordi è spiazzato. Sodinha cerca la stessa sorte al 13', ma il suo sinistro non è deviato e Nordi strappa altri applausi. Il Trapani non è mai domo e impatta al 14': Basso (passato da destra a sinistra) fila via a Lasik e crossa, Nizzetto irrompe e insacca a fil di traversa. Bergodi vuole vincere: dentro Oduamadi per Grossi al 23', dal 3-5-1-1 al 4-3-1- 2 con Coletti a centrocampo, Sodinha trequartista, il nigeriano nuovo entrato seconda punta. Tris sfiorato al 28': Coletti-Budel-Benali, colpo di testa da ottima posizione e bersaglio mancato. Ma l'appuntamento è solo rinviato. Al 45' un tiro di Benali trova la deviazione giusta: 3-2. Finita? Macché! Il Trapani si riversa nell'area avversaria portiere compreso e sugli sviluppi di un corner indovina l'incornata del 3-3 con Pagliarulo.
CARPI-JUVE STABIA 1-0 — Finisce in gloria il 2013 del Carpi che centra la terza vittoria di fila con una rete di Gagliolo al 91' e con 13 punti nelle ultime 5 giornate sale al settimo posto, per la prima volta in zona playoff. Per la Juve Stabia invece è sempre più notte fonda e la sedicesima gara senza vittoria potrebbe costare la panchina a Pea, che in 6 partite ha raccolto appena 2 punti: all'orizzonte c'è il ritorno di Braglia. Senza Sgrigna infortunato e con Mbakogu acciaccato in panchina Vecchi rimette Cani titolare due mesi dopo nel 4-1-4-1, mentre Pea affianca Sowe a Di Carmine nel classico 3-5-2 molto abbottonato. Il Carpi fa la gara, la Juve Stabia si difende con dieci uomini dietro alla linea della palla. E le occasioni per i padroni di casa fioccano: al 4' Viotti si salva su Di Gaudio, poi vola sul colpo di testa di Pesoli (9') indirizzato nel sette, quindi il vero capolavoro sulla saetta di Lollo dai 25 metri che il portiere toglie dall'incrocio dei pali. Nel finale di tempo ancora Memushaj, dopo aver reclamato un rigore (contatto con Lanzaro al 25'), inventa una parabola perfetta su punizione, ma la traversa gli dice no, a Viotti battuto. La Juve Stabia non riesce a fare gioco (7 corner per il Carpi nei primi 30') e solo al 38' mette la testa fuori dalla propria metacampo: Zampano lavora bene a destra e cross per Sowe che in girata da due passi centra la traversa. La ripresa ha lo stesso copione, i campani non riescono mai a imbastire un'azione e il Carpi attacca a testa bassa, ma gli spazi sono ridotti. Ci provano Memushaj e Di Gaudio in avvio, poi Vecchi passa al 4-3-3 con Mbakogu e Inglese nel tridente. Nel finale una girata out di Kirilov è il preludio al gol che nasce dal corner numero 14, su cui Gagliolo in mischia si avventa firmano il suo primo gol in B. Al 93' rosso per Di Nunzio dopo un fallo su Gagliolo, il Carpi festeggia la terza vittoria di fila.
CITTADELLA-V. LANCIANO 1-2 — Il Lanciano torna a vincere dopo tre sconfitte consecutive, il Cittadella non ripete l’exploit di Empoli. Foscarini torna al 4-3-3, stesso modulo del Lanciano, è dei padroni di casa la prima occasione, dopo due minuti: angolo di Di Roberto, Coly in scivolata colpisce Pellizzer nell’area piccola. Al 21’ la gara si infiamma: girata di Piccolo dal limite dell’area e gran intervento di Di Gennaro e deviare in angolo, dalla battuta del corner corta respinta della difesa, il pallone arriva a Di Roberto che innesta Perez sulla linea di metà campo. Il centravanti, lasciato solo dai difensori del Lanciano, si invola verso l’area: potrebbe fare tutto, fa la cosa peggiore calciando addosso al portiere. Il Cittadella paga a caro prezzo l’errore, e va sotto al 31’: Mammarella scodella di prima intenzione una gran palla in area, Plasmati salta più in alto di Pellizzer e indovina l’angolino. Il Lanciano potrebbe raddoppiare qualche minuto più tardi, con Amenta che sparacchia alto sulla traversa l’angolo di Mammarella. Il pallone del pareggio capita sulla testa di Coralli allo scadere, conclusione fuori di un niente. Avvio di ripresa tutto di marca ospite: all’8’ cross di Amenta, Plasmati non ci arriva, Piccolo sul secondo palo calcia alto. Due minuti dopo lo stesso Piccolo colpisce il palo esterno. Il Cittadella sfiora il pari alla mezz’ora, con il sinistro al volo di Di Roberto che non inquadra la porta, l’1-1 arriva comunque al 42’, su rigore, che lo stesso giocatore si era procurato (fallo di Mammarella). Non è finita, perché in pieno recupero Troest sottomisura infila Di Gennaro.
CROTONE-PALERMO 1-2 — Vince la capolista (seconda vittoria di fila e prima volta contro il Crotone allo Scida) meritando nel primo tempo e soffrendo nella ripresa. I rossoblù,a l secondo ko dopo quello di Trapani, nel secondo tempo avrebbero forse meritato il pareggio per impegno, carattere e per generosità. Iachini conferma la formazione della vigilia ma con una sola novità: Morganella è titolare, Stevanovic siede in panchia. Il Crotone sostituisce lo squalificato Del Prete con Suagher mentre De Giorgio è promosso titolare al posto di Bernardeschi. La partenza del Palermo è vertiginosa. Pronti via e i rosanero passano al primo calcio d’angolo. È il 4’ quando Hernandez raccoglie di testa un angolo su spizzata di Andelkovic e mette in porta l vantaggio dei rosanero. Il Crotone si fa vedere al quarto d’ora con un colpo di testa di Dezi che Ujkani controlla senza difficoltà. Al 20’ Mazzotta dal fondo crossa per la testa di Pettinari che la gira in porta ma con scarsa mira. Al 24’ Palermo ancora pericoloso con Herndandez che da dentro l’area si esibisce con una rovesciata che passa non di molto lontano dal palo, sul capovolgimento di fronte Ujkani smanaccia un tiro da fuori di De Giorgio. La gara si infiamma quando Lafferty e Bidaoui si scambiano colpi proibiti sotto gli occhi del quarto uomo, che lascia correre. Dall’altra parte giallo per Barreto e Cataldi. Alla mezz’ora punizione di Cataldi per la testa di Pettinari che per non trova la porta. Al 35’ il Crotone vicino al pari: dal calcio d’angolo Abruzzese gira in porta e sulla traiettoria Pettinari non è fortunato nella deviazione sotto porta. Dal ritorno dagli spogliatoi il Crotone appare più vivo e in due occasioni Ujkani è dovuto uscire per fermare altrettanti incursioni degli avversari. Crotone vicino al pari all’11’ con Dezi che di testa raccoglie un cross di Bidaoui con paratissima di Ujkani. E sul contropiede ecco il raddoppio del Palermo con Lafferty che dal limite scarica sotto l’incrocio dei pali un destro terrificante imprendibile per Gomis. Primo cambio al 15’: Drago richiama Suagher per Matute. Al 18’ il Crotone accorcia le distanze con Dezi che raccoglie nel cuore dell’area un cross di Mazzotta: controllo e tiro in porta alle spalle del portiere rosanero per il suo terzo gol stagionale. Crotone pericolosissimo ancora con Dezi: il suo traversone è intercettato da Munoz che evita il pareggio. Drago richiama De Giorgio al 22’ e inserisce Bernardeschi. Al 29’ Bidaoui ha sul piede la palla del 2-2 ma da posizione felice non trova lo specchio della porta. Primo cambio del Palermo al 33’, Ngoyi rileva Verre. Pettinari al 35’ lascia il posto ad Ishak, mentre Iachini richiama Lafferty per Dybala al 40’. La gara si spegne lentamente e nemmeno i 4’ di recupero consentono al Crotone di acciuffare la capolista.[MORE]
NOVARA-BARI 0-1 — Un colpo di testa di Sciaudone regala al Bari di Alberti i tre punti a Novara e un ritorno al successo esterno che mancava da oltre tre mesi (21 settembre a Pescara, anche allora fu 0-1). Partita brutta quella del Piola, tra due squadre che, soprattutto nel primo tempo, pensano soprattutto a non perdere. Novara più propositivo ma mai pericoloso dalle parti di Guarna, se non con qualche tiro dalla distanza sempre ben controllato dall'estremo difensore. Il Bari passa il primo tempo a contenere, limitando l'attività alle ripartenze e scontrandosi sempre con l'ottimo lavoro dei difensori azzurri (bene l'esordiente Vicari, alla prima da titolare). Nella ripresa, il break porta la firma di Galano: prima impegna Kosicky con una gran punizione deviata in corner, poi dalla bandierina pesca Sciaudone (perso da Bastrini) che in torsione supera l'incolpevole Kosicky. La reazione del Novara è pressocchè nulla: ancora una volta gli azzurri si affidano solo ai tiri dalla distanza, ma né Buzzegoli né Lepiller sono in giornata. Il Bari controlla e sfiora anche il raddoppio con Joao (palla di poco sopra l'incrocio dei pali), mentre Calori si gioca anche la carta Manconi al posto di un Comi mai in partita. Non serve a rivitalizzare l'attacco azzurro: finisce 0-1, con gli azzurri pesantemente contestati dalla curva e il Bari in festa.
PESCARA-EMPOLI 1-2 — L’Empoli, in dieci, passa a Pescara e chiude l’andata in zona promozione. La squadra di Marino si ferma dopo dieci partite utili, cinque delle quali vinte una dietro l’altra, ma al giro di boa è saldamente nella griglia play off. A Maniero e compagni è mancata la giusta lucidità per confrontarsi contro quella che, al momento, sembra la formazione più organizzata del torneo. Primo tempo a ritmi esagerati, con la partenza forte dei pescaresi e il ritorno graduale dei toscani. Al 10’ lampo a destra di Politano, cross con il contagiri per Maniero che in spaccata trova Bassi preparato a ribattere, poi di testa schiaccia sul palo. L’Empoli capisce subito che non si scherza con questo Pescara e serra le fila. Stretti, ordinati, corali nelle due fasi, i ragazzi di Sarri costruiscono l’azione del vantaggio. Al 19’ Balzano trattiene Pucciarelli, entrato in area dopo uno scambio stretto con Croce, ed è rigore: Tavano segna sulla ribattuta, dopo la parata di Belardi. La reazione della squadra di casa porta la firma di Ragusa: spunto sulla sinistra al 25’, palla all’indietro per il rimorchio di Brugman, ma il suo destro è sbilenco e fuori bersaglio. Altri tre minuti e Belardi deve mettere una pezza sul colpo di testa di Rugani, lasciato solo in area sul corner di Maccarone. La regia di Valdifiori e lo sgusciare continuo di Pucciarelli mandano fuori giri Zuparic e Bocchetti, l’asse centrale della fase difensiva biancazzurra. Il Pescara preme sulle fasce, con però poca brillantezza sia di Balzano (ma come lotta il capitano!) che di Rossi. La ripresa si apre con un rigore solare non concesso ai padroni di casa (fallo di Hysaj su Rossi) e l’espulsione di Tonelli per doppio giallo dopo 4’. Il Pescara può spingere sull’acceleratore per rientrare in partita. Al 6’ Bassi superlativo su Ragusa. Ma il pari è nell’aria: è il 7’ quando Rossi con uno scavino lancia nello spazio Ragusa, che tocca quanto basta per beffare il portiere in uscita. Ottavo centro stagionale per l’esterno sinistro siciliano, nuovo idolo dell’Adriatico. Sarri corre ai ripari (tardi), inserendo Pratali in difesa. Il Pescara vorrebbe chiuderla e si sbilancia, lasciando un’autostrada a Croce al 26’: l’ex di turno galoppa fino alla linea di fondo e serve Pucciarelli, suo il piattone che gela ancora l’Adriatico. Al 95’ Maniero sfiora d’un soffio l’angolino di testa, ma l’urlo di gioia dei diecimila di casa resta strozzato in gola.
SPEZIA-LATINA 1-4 — Un Latina in splendida forma interrompe la serie positiva dello Spezia guidato da Devis Mangia, reduce da due vittorie consecutive: al Picco finisce con i nerazzurri di Roberto Breda a festeggiare sotto la curva Piscina, dove un centinaio di tifosi esultano per il poker inflitto ai liguri. Il Latina, con un punto nelle ultime 4 gare e che aveva segnato fino ad oggi soltanto 16 gol, ne rifila 4 allo Spezia dominando in tutte le zone del campo e palesando le difficoltà dei padroni di casa, in ogni reparto. Dopo un bel primo tempo, dove i liguri arrivano al primo tiro, senza pretese, soltanto al 41’, nella ripresa, il Latina concretizza: in vantaggio ci va sfruttando la lentezza dei due centrali difensivi Ceccarelli e Borghese, tra cui Cisotti si infila e supera Leali con un pallonetto, su lancio di Morrone (9’). Poi il bis è di Crimi che all’11’ appoggia in rete dopo il cross di Cisotti dalla sinistra. Ci pensa il solito Ebagua (20’) a correggere di testa e ad accorciare sull’1-2 (decimo gol per lui), ma il Latina va a segno ancora con Figliomeni che si allunga sottoporta beffando tutti (35’), mentre Jonathas finalizza per il definitivo 1-4 (47’), un contropiede orchestrato da Ghezzal.
TERNANA-REGGINA 2-1 — La Ternana vince il match spareggio in coda alla classifica con la Reggina grazie alla zuccata di Rispoli che decide il match a un minuto dalla fine del tempo regolamentare. Una vittoria meritata che potrebbe salvare la panchina di Toscano. Ternana timorosa in avvio deve scontare anche la contestazione dei propri tifosi. La Reggina così è la prima a rendersi pericolosa con una conclusione ravvicinata di Di Michele. La risposta rossoverde al 6': cross di Rispoli e Zandrini toglie la palla buona dalla testa di Antenucci. Cresce la Ternana che al 23' costruisce una buona occasione con Masi: conclusione a lato e due minuti dopo va al cross con Rispoli: Sbaffo ci mette il piede e Zandrini con un grande riflesso evita l'autogol. Anche senza strafare la Ternana è padrona del campo mentre la Reggina aspetta con una difesa ben munita e si affida a qualche sporadico contropiede di Di Michele senza mai arrivare al tiro. Arriva invece alla conclusione Ceravolo dopo una bella triangolazione con Masi ma la sua conclusione va fuori per questione di centimetri. Al 39' ancora i padroni di casa in avanti ma sul cross da destra di Rispoli non riesce la concluisione né a Antenucci né a Maiello. Ma nel minuto di recupero una distrazione della difesa rossoverde concede la conclusione ravvicinata a Rigoni, il pallone finisce altissimo. In avvio di ripresa ancora Ternana pericolosa in tre circostanze nei primi 10': due volte con Ceravolo e una con Antenucci ma le loro conclusioni finiscono sempre a lato, come quella di Fishnaller che al 14' ci prova da lontano senza migliore sorte. A sbloccare la partita però ci pensa Masi in mischia al 28' che in mischia devia in rete il pallone calciato da Viola su punizione. Il guardalinee Manzini si dirige subito verso il centro del campo e l'arbitro assegna la rete, per i calabresi la palla non era entrata. Reagisce la Reggina con un cross di Di Lorenzo che Meccariello in scivolata spedisce nella propria porta. E due minuti più tardi Brignoli con il piede nega il gol del vantaggio alla Reggina sul diagonale ravvicinato di Fishnaller. La Ternana raccoglie le ultime energie e al 44' torna in vantaggio con Rispoli che sfrutta di testa un angolo di Viola. Lo stesso centrocampista poco dopo impegna in un grande intervento in angolo Zandrini con un sinistro da fuori.
[fonte: gazzetta.it]
Avellino |
Padova |
2-1 |
Brescia |
Trapani |
3-3 |
Carpi |
Juve Stabia |
1-0 |
Cesena |
Modena |
ore 18:00 |
Cittadella |
V. Lanciano |
1-2 |
Crotone |
Palermo |
1-2 |
Novara |
Bari |
0-1 |
Pescara |
Empoli |
1-2 |
Siena |
Varese |
1-1 |
Spezia |
Latina |
1-4 |
Ternana |
Reggina |
2-1 |
Palermo |
40 |
Empoli |
39 |
Avellino |
37 |
Pescara |
34 |
V. Lanciano |
33 |
Crotone |
32 |
Latina |
30 |
Cesena* |
30 |
Carpi* |
30 |
Spezia |
30 |
Brescia |
30 |
Trapani |
30 |
Siena |
29 |
Varese* |
27 |
Bari |
23 |
Ternana |
22 |
Modena* |
21 |
Cittadella |
21 |
Novara* |
20 |
Padova* |
18 |
Reggina |
14 |
Juve Stabia |
9 |
*= una partita in meno
PENALIZZAZIONI:
Bari -3;
Siena -2.