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Sergio Mattarella convoca Paolo Gentiloni al Quirinale

ROMA, 11 DICEMBRE - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri uscente, al Palazzo del Quirinale alle 12.30 di oggi. Il suo nome era già da giorni nella rosa dei candidati per guidare il nuovo “esecutivo di responsabilità” fino alle nuove elezioni. [MORE]

Si sono concluse ieri le consultazioni delle forze politiche in campo e il presidente ha affermato: "Ho ascoltato tutte le voci in Parlamento e registrato con attenzione e rispetto". "Nelle prossime ore - ha continuato - valuterò quello che emerso da questi colloqui e prenderò le iniziative necessarie per la soluzione della crisi di governo". Sergio Mattarella sostiene che l’Italia abbia "bisogno in tempi brevi di un governo nella pienezza delle sue funzioni. Vi sono di fronte a noi adempimenti, impegni, scadenze che vanno affrontati e rispettati. Si tratta di adempimenti e scadenze interni, europee e internazionale". Fondamentale sarà trovare al più presto una soluzione che consenta di armonizzazione le due leggi elettorali di Camera e Senato per indire nuove elezioni.

I partiti non concordano sulle mosse da seguire in questa fase. Il Pd ha confermato il suo sostegno alla soluzione che il capo dello Stato riterrà più consona. "Abbiamo registrato un larghissimo rifiuto da parte delle opposizioni a un governo di responsabilità nazionale e abbiamo assicurato al capo dello Stato tutto il sostegno del Pd alla soluzione della crisi che riterrà più opportuna". Queste le parole di Luigi Zanda, capogruppo del Pd al termine delle consultazioni. "L'obiettivo è sempre quello di andare al voto in tempi il più rapidi possibili".

Fi propone una nuova legge elettorale e poi subito al voto. Silvio Berlusconi in seguito al colloquio con il capo dello Stato ha detto: "Abbiamo illustrato a Mattarella quella che ci sembra l'unica strada possibile, l'approvazione in tempi rapidi di una nuova legge elettorale condivisa per poi consentire agli italiani di esprimersi con il voto". Ma Fi non è disponibile a sostenere un governo di larga coalizione.

Il M5s è perentorio: "Il governo dimissionario - hanno sostenuto Beppe Grillo e Luigi Gaetti al termine dell’incontro con Sergio Mattarella - sia strumento del Parlamento e della Consulta, e subito dopo le elezioni". "L'Italia - hanno aggiunto - con due leggi elettorali diverse, si trova in una paralisi istituzionale dolosa generata dall'irresponsabilità di questa classe politica guidata da Renzi e dal Partito democratico”.

Il Presidente della Repubblica si è, tuttavia, augurato che "il clima possa articolarsi e svolgersi con un rapporto dialettico, come è necessario, per la nostra democrazia, ma sereno e costruttivo".

Fonte immagine ANSA

Claudia Cavaliere