Cronaca

Sergio Abramo su armi chimiche Siriane al Porto di Gioa Tauro

CATANZARO, 17 GENNAIO 2014 - “Il porto di Gioia Tauro deve essere considerato dal Governo un’eccellenza per i commerci non per lo smaltimenti dei veleni. Come presidente del Comitato delle Autonomie Locali e come sindaco della Città Capoluogo di Regione, sono accanto ai sindaci di Gioia Tauro, San Ferdinando, Rosarno e di tutta la fascia tirrenica reggina nella loro giusta e sacrosanta protesta contro una decisione verticistica del Governo che mortifica ed umilia, ancora una volta, la nostra terra.

Ovviamente, qui non è in discussione la missione di pace e di disarmo della Siria, né il ruolo che l’Italia deve avere in questa delicata fase. Il problema è che la Calabria è stata considerata quasi una pattumiera, una regione dove è possibile fare tutto e dove scaricare ogni questione spinosa, senza nemmeno avvertire la necessità di interpellare le istituzioni locali. Devo ricordare alcuni precedenti davvero impressionanti, come l’ipotesi della centrale a carbone, sempre a Gioia Tauro, e l’installazione ad Isola Capo Rizzuto della base per i caccia F16. E’ ora che la Calabria si faccia rispettare dal Governo. Sono a disposizione dei colleghi sindaci per ogni iniziativa che vorranno adottare per garantire la sicurezza alle popolazioni e salvaguardare l’ambiente naturale”.

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