Serbia, operai da mesi senza salario chiedono di andare in prigione
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BELGRADO, 8 NOVEMBRE 2011- Non ricevono il dovuto pagamento del salario da mesi, sono disperati, disillusi, stanchi, affamati, non riescono più a garantire il minimo vitale alle famiglie, alle mogli e ai figli. E’ la penosa circostanza in cui si trovano 120 operai di una fabbrica meccanica in Surdulica, nel sud della Serbia, che protestano in piazza per la mancata retribuzione.[MORE]
<<Siamo in sciopero da 19 mesi, e nel frattempo siamo stati tutti licenziati con una decisione illegale. Poiché non siamo in grado di mantenere le nostre famiglie, chiediamo di andare in carcere con loro>> ha detto uno degli scioperanti, Dragan Djordjevic, ai media. In carcere non devono pagare l’affitto e possono consumare un pasto caldo, questo il pensiero dei tanti operai che alla ricerca di una via di scampo dalla tragica situazione hanno chiesto al ministro della giustizia, Snezana Malovic, di essere condannati e incarcerati insieme alle loro famiglie, unico modo questo a loro avviso, per sopravvivere.
Djordjevic che ha inoltrato la richiesta con una lettera inviata, oltre che al ministro della giustizia, anche al presidente Boris Tadic, al premier Mirko Cvetkovic e al ministro dell'interno Ivica Dacic, rendendosi portavoce del movimento di protesta, ha aggiunto che la sentenza di condanna potrebbe far riferimento alla responsabilità degli operai che, nonostante tanti anni di lavoro in fabbrica, non sono stati in grado di garantire condizioni di vita adeguate ai loro figli e ha continuato <<Noi chiediamo al ministero della giustizia di emettere delle sentenze di condanna temporanee per un regime di detenzione non pesante che preveda di osservare lo sciopero in fabbrica fino alle 14.00, e successivamente il ritorno in carcere>>.
Maria Lo Porto