Cronaca
Sequestrati tre pescherecci, la Libia cambia governo ma non abitudini
MAZARA DEL VALLO (TRAPANI), 9 GIUGNO 2012 – Boccia, Maestrale, Antonino Sirrato. Sono questi i nomi dei tre pescherecci sequestrati ieri sera da un'unità militare libica e dirottati nel porto di Bengasi mentre stavano pescando ad una trentina di miglia dalle coste della Libia. A bordo diciannove persone in tutto, tra le quali dodici siciliani.
Dalla fine del regime di Gheddafi è la seconda volta – la prima era avvenuta a novembre, con il sequestro del peschereccio Twenty Two - che un peschereccio siciliano viene sequestrato, simbolo di una netta continuazione (testimoniata anche in aspetti diversi da quello ittico, come ricorda un appello lanciato da PeaceLink lo scorso 14 maggio) tra l'operato dell'ex raìs e quello dei cosiddetti ribelli.[MORE]
Mentre la diplomazia si prodiga per un rilascio che arrivi il più presto possibile (e mentre fanno scalpore due militari detenuti in India piuttosto che un problema noto da tempo, forse perché con la Libia ci sono rapporti di “amicizia” a cui attenersi) diventa sempre più importante chiarire la questione delle acque territoriali con la Libia.
«Questo fermo fa crescere la tensione nella marineria siciliana ed in quella di Mazara del Vallo in particolare» - dice il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi - «Mi auguro che la vicenda venga chiarita al più presto e le barche possano tornare al lavoro senza alcuna preoccupazione per i marittimi imbarcati sugli stessi natanti. Attendiamo gli sviluppi e siamo convinti che le nostre Autorità diplomatiche faranno di tutto perché venga restituita serenità alle famiglie dei pescatori fermati ed a tutta la marineria».
Attraverso Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto produttivo per la pesca (Cosvap) di Mazara del Vallo, la questione è arrivata già sui tavoli del governatore libico Abu Ajar e del viceministro dell'Agricoltura con delega alla pesca Adnan Jibrial. «Confidiamo» - ha detto Tumbiolo - «in una veloce e pacifica soluzione di questa crisi. I buoni rapporti instaurati tra la Libia e la Sicilia nel settore della pesca ci dovrebbero in tal senso essere di aiuto». Almeno fino al prossimo sequestro.
(foto: corrieredelgiorno.com)
Andrea Intonti [http://senorbabylon.blogspot.com/]