Cronaca
Sentenza storica: bimba di 4 anni diventa proprietaria di una casa
TRIESTE, 8 Marzo 2012 - Genitori divorziati e figli danneggiati. Questa, si sa, è la dura realtà. Per una volta, però, il Tribunale per i minorenni, ha deciso di svolgere la propria missione: proteggere i minori, pensare alle loro esigenze e interpretare i loro desideri. [MORE]
I protagonisti di questa storia sono una bimba di 4 anni e i suoi genitori, non sposati e in procinto di separarsi. Di solito, in questi casi, si affida la bambina alla madre o, rarissimamente, al padre e poi il minore viene sballottato di qua e di là a seconda delle esigenze degli adulti, cambiando casa di continuo. Oggi invece il giudice ha deciso di affidare alla piccola la casa, di cui i genitori sono comproprietari.
Il giudice non ha voluto weekend alternati, permessi settimanali, vacanze estive separate o ad anni alterni, e ha avuto quest’ottima idea. Ecco i dettagli della sentenza depositata lo scorso 29 Febbraio dal presidente del Tribunale, Paolo Sceusa. la bambina è stata affidata ad entrambi, rimarrà nella casa e le frequentazioni madre-figlia e padre-figlia saranno regolate in un modo speciale. I genitori si alterneranno il lunedì mattina, settimana dopo settimana, nella casa che è di fatto assegnata alla bimba. Ciascuno di essi nella sua settimana dovrà garantire i rapporti con l'altro e provvedere al mantenimento nella quotidianità contribuendo poi al 50% delle spese straordinarie (salute, istruzione e tempo libero). Tutto ciò anche con l'eventuale supporto di altri loro familiari.
Non sarà facile eseguire questo provvedimento che sembra quasi provocatorio, una specie di paradigma per insegnare almeno ai genitori a fare, settimana per settimana, il proprio dovere. Insomma un tentativo di responsabilizzare due giovani genitori a compiere la missione più difficile del mondo: crescere una nuova persona. Un’audacia che dovrebbe essere sicuramente premiata ed apprezzata. E chissà che questa situazione e l’amore per la piccola non facciano riavvicinare mamma e papà.
Stefano Villa