Economia

Sentenza n. 04561/2022 del Consiglio di Stato e indennità di Ordine Pubblico fuori sede, il Nuovo Sindacato Carabinieri

Sentenza n. 04561/2022 del Consiglio di Stato e indennità di Ordine Pubblico fuori sede, il Nuovo Sindacato Carabinieri: “Criticità funzionali dell’Amministrazione ne ostacolano la corresponsione agli aventi diritto”

“Parliamo di diritti e benessere dei carabinieri, anche sotto il profilo economico, richiediamo a gran voce nelle sedi istituzionali dedicate un trattamento dignitoso, analizziamo le situazioni attuali al fine di concretizzare misure più favorevoli per il futuro, e poi veniamo a conoscenza che gli stessi carabinieri fanno fatica ad avere riconosciuti i diritti economici attualmente previsti, a causa di una non ottimale funzionalità dell’Amministrazione dell’Arma che non riesce, a causa delle deficitarie risorse organiche e delle difficoltà organizzative dei Reparti di base, a dare seguito alle disposizioni non dell’Arma stessa, bensì del Consiglio di Stato”: ad affermarlo è la Segreteria nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri, in merito alle difficoltà nella corresponsione delle indennità di Ordine Pubblico fuori sede agli aventi diritto. 

Infatti, con la Sentenza n. 04561/2022 del 03.06.2022, il Consiglio di Stato, nel riconoscere il diritto all’indennità di Ordine Pubblico fuori sede alla Polizia di Stato nell’ambito di determinati servizi in cui non la percepiva a differenza dell’Arma dei Carabinieri, ha altresì cristallizzato il concetto di “giurisdizione territoriale” prevedendo che sono da considerare "fuori sede" le località ubicate in Comuni diversi dall’ordinaria sede di servizio degli interessati e che “l’indennità giornaliera di Ordine Pubblico fuori sede non è cumulabile con l’indennità di marcia e con il trattamento economico di missione (…)", diversamente dall’interpretazione differente che intendeva come “sede” l’area di giurisdizione del Reparto, piuttosto che il Comune in cui è presente fisicamente il Reparto stesso. 

Come spiega NSC, tuttavia, nell’Arma dei Carabinieri accade che, nel predisporre le procedure per il pagamento degli arretrati a ritroso fino al 1 luglio 2017, data da cui far decorrere la riliquidazione dei turni O.P. pagati come “in sede", in forza dell’erroneo vincolo della competenza territoriale, non viene tenuto conto della macchinosità delle operazioni necessarie a individuare e segnalare gli aventi diritto e le relative spettanze per ogni singolo Reparto dell’Arma che ne è destinatario, consistenti nella consultazione e rendicontazione di tutti gli ordini di servizio tra gli anni 2017 e 2024.

Secondo il Nuovo Sindacato Carabinieri, è assurdo, infatti, che nel corso dell’estate 2024 sia stato fissato il mese di settembre come termine ultimo per la presentazione al Comando Generale delle suddette risultanze: tenuto conto della difficoltà di procedere alle operazioni, che richiederebbero importanti risorse di tempo e di personale da distogliere dai servizi essenziali per la collettività, accade che i responsi - che devono essere restituiti tassativamente - vengano evasi quali “risposta negativa” non per assenza di elementi da segnalare, ma per l’impossibilità nel ricercarli, precludendo così ai militari il ristoro economico di cui hanno diritto, per legge. 

Il Nuovo Sindacato Carabinieri esorta pertanto il Comando Generale a intervenire affinché i Comandanti dei Reparti interessati possano essere rimessi in condizione di eseguire le dovute operazioni, che impiegano tempo e personale non indifferenti. 

Secondo la sigla, la soluzione più plausibile potrebbe essere la riapertura dei termini per la presentazione dei dati di almeno sei mesi, per evitare il concretizzarsi del mancato guadagno ai tanti aventi diritto che non sono mai stati segnalati al Centro Nazionale Amministrativo e le eventuali successive azioni dei singoli che potrebbero scaturirne con conseguenti ulteriori danni all’Amministrazione. 

L’auspicio del Nuovo Sindacato Carabinieri, inoltre, è che nella ripresa delle procedure di segnalazione vengano fatti i dovuti controlli affinché non si ripetano le criticità già affrontate, oltre a un’attenta istruzione dei Comandanti per la corretta applicazione di tale beneficio, da oggi riconosciuto, nel futuro.