Politica
Senato da vergogna: in Aula insulti e feriti. Grasso fa appello alla polizia
ROMA, 1 AGOSTO 2014 – Si era già scaldata la seduta a Palazzo Madama di ieri quando il Governo è stato battuto sull’emendamento della Lega che assegna al Senato competenza su “materie eticamente sensibili”, ma la più grande vergogna è arrivata dopo, insulti, chiasso e perfino feriti: insomma, una vera bagarra.
A scatenare l’ira funesta leghista-grillina è stato il voto all’emendamento che prevede la riduzione dei deputati a 500. È stato chiesto dall’opposizione di procedere con voto segreto visto il riferimento alle minoranze linguistiche della norma. Quando il presidente Piero Grasso ha rifiutato e al voto palese la proposta è venuta bocciata ecco che è iniziata la bagarra. Per Grasso è stato impossibile far riprendere la seduta, in Aula riecheggiava il grido “Libertà, libertà”.
Tra le grida e gli insulti due senatori ne sono usciti infermi. Il senatore della Lega, Nunziante Consilio, nel mezzo della protesta è stato visto accasciarsi, probabilmente per un malore, e subito è stato trasportato in barella fuori dall’Aula. Tra la confusione un’altra ferita: la senatrice Laura Bianconi (Ncd), viene urtata da un commesso, lo scontro è stato così pesante che la senatrice è stata portata nell’ambulatorio del Senato e pare le sia stata diagnosticata una lussazione alla spalla.[MORE]
Alle 23.34 il presidente del Senato è costretto a sospendere la seduta. Ma prima ha commentato: “Quanto avvenuto in aula oggi è un fatto molto, molto grave”. Sulle ondizioni dei due feriti Grasso riferisce: “Ho voluto seguire le cure dei due senatori - spiega - la senatrice Bianconi ha riportato un trauma contusivo al gomito destro ed è stata accompagnata in ospedale per fare le radiografie. Il senatore Consiglio ha avuto un malore e si trova in infermeria in osservazione, ma i parametri vitali sono nella norma, è lucido, mi ha anche fatto una battuta, quindi vuol dire che sta bene”. Poi continua ancora il suo risentimento e ammonisce: “É un colpo drammatico alla credibilità del Senato della Repubblica. Ogni senatore, qualunque sia la sua appartenenza politica e la sua posizione ideologica, deve comprendere che quando a dei colleghi viene impedito di partecipare alla vita democratica si colpisce la libertà di ciascuno, ma si colpiscono anche la morale e l’etica che devono essere alla base delle nostre funzioni. In democrazia non può essere consentito ad alcuno di avere questi comportamenti. Nelle prossime ore – conclude - convocherò il Consiglio di presidenza per comminare le giuste sanzioni per quello che è successo”.
Michela Franzone