Cronaca

Seminario all'Istituto Vittorio Emanuele II. Un'altra olivicoltura e' possibile in Calabria

CATANZARO, 12 APRILE 2014 - L'ottimo livello qualitativo raggiunto dall'olio calabrese non è sufficiente per rendere competitivo un comparto che ancora incontra grandi difficoltà quando si scontra con altre realtà dell'area del mediterraneo.

E allora bisogna superare le tecniche di coltivazione tradizionali, introdurre tecniche più razionali che hanno lo scopo di ridurre i costi di produzione mantenendo alto il livello qualitativo. Di tutte queste problematiche se n'è discusso in un seminario di livello accademico all'Istituto di Istruzione Superiore Vittorio Emanuele II di Catanzaro, la cui dirigente, Teresa Rizzo, si sta dimostrando molto attiva e sensibile alle tematiche di carattere tecnico scientifico con iniziative in grado di dare risposte esaurienti alla domanda di innovazione tecnologica che proviene dal mondo rurale. All'incontro hanno partecipato: Rocco Mafrica, ricercatore della facoltà di Agraria dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria; Maria Teresa Arcieri, responsabile del progetto di alternanza scuola Lavoro nel settore olivicolo; Lucia Talotta, responsabile Marketing di una importante azienda olivicola; una folta platea di alunni delle quinte classi del Vittorio Emanuele II, docenti e ex allievi dell'Istituto Agrario, ora studenti dell'UNICAL che collaborano con il prof. Mafrica.
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I relatori hanno evidenziato la necessità per l'olivicoltura calabrese di avere uno scatto d'orgoglio e cercare di potenziarsi agendo su due direttrici principali. La prima è quella della concentrazione dell'offerta con la costruzione di una massa critica di prodotto in modo da poter opporre un maggiore potere contrattuale nei confronti dei troppi commercianti che soffocano gli imprenditori agricoli.

La seconda direttrice è quella dell'innovazione tecnologica di processo che assume un ruolo fondamentale sia per la moderna conduzione di una olivicoltura orientata ad una meccanizzazione spinta, sia per il risvolto economico, in termini di riduzione di costi di produzione e, quindi, di incremento di reddito. L'olivicoltura tradizionale mantiene ancora intatto il suo valore per il ruolo di tutela dal dissesto idrogeologico, perché mantiene la presenza dei produttori nelle colline e per gli aspetti di natura economici connessi. Mancano, però, operatori preparati e spesso si assiste alla mutilazione insensata di alberi che hanno difficoltà nella ripresa vegeto-produttiva.

L'Istituto di Istruzione Superiore Vittorio Emanuele II di Catanzaro si propone ancora una volta come trait d'union tra l'istruzione superiore e il mondo accademico, arricchendo, tra l'altro, il corpo docente di figure altamente specializzate. Infatti, oltre alle collaborazioni con i tre Atenei della Calabria, la Dirigente ha tenuto a segnalare che il prof. Alberto Carpino è stato chiamato a tenere il corso di Agronomia e Coltivazioni erbacee al Corso di Laurea in Scienze delle Produzioni Animale della Università Magna Grecia di Catanzaro. In questo modo, il già elevato livello della qualità didattica si accresce grazie a questa nuove significative esperienze in ambito accademico che, riversate nella scuola agraria, non potrà che apportare beneficio all'apprendimento dei giovani allievi della scuola.