Cronaca

Lo sfogo di un imprenditore balneare di Sellia Marina

Sellia Marina: la terra di nessuno, o di qualcuno. La lettera sfogo di un titolare di uno stabilimento balneare Francesco Faragò, titolare dello stabilimento balneare Paquito, inoltra la sua lettera sfogo.
SELLIA MARINA 07 LUG - (Riceviamo e pubblichiamo) “Chi, per le vacanze, sceglie Sellia Marina può godere di un mare certificato eccellente, del servizio di spiagge libere sicure e accessibili, stabilimenti balneari e villaggi turistici di qualità.”

Così scriveva qualche giorno fa il Sindaco Francesco Mauro, ma la realtà è ben diversa: gli accessi alle spiagge libere, se non sono chiuse dai privati, fanno pena, gli stabilimenti balneari di qualità non hanno parcheggi, né per gli utenti né, tantomeno, per i disabili.

Oggi, nella Località Ruggero, un privato chiude l’accesso anche alle pompe di sollevamento dell’impianto fognario e i liquami fuoriescono con un odore nauseabondo.

Non può essere consentito ad alcuno di appropriarsi di beni comuni, specie se garantiscono servizi pubblici essenziali.

E la tanto decantata bandiera blu come si coniuga con le fogne a cielo aperto?