Politica

Seggiolini antiabbandono, De Micheli: “previste per legge, ma disponibili a posticipo”

ROMA, 8 NOVEMBRE - E' scattato il 7 novembre 2019 l'obbligo per i seggiolini anti-abbandono per i bambini con meno di quattro anni e c'è stato subito un coro per chiedere una moratoria per l'applicazione delle sanzioni. I costi dei nuovi dispositivi per le automobili sono alti e ancora non sono scattati gli incentivi. Per questo dalle associazioni dei consumatori alle organizzazioni che si occupano di famiglia, si chiede di rinviare la parte della legge che prevede le multe. La ministra Paola De Micheli assicura che è pronta ad intervenire per posticipare l'applicazione delle sanzioni.

Per De Micheli è "sacrosanta e di civiltà" la legge sull'obbligo di installazione dei dispositivi anti-abbandono. La ministra spiega anche che sarà presto possibile ottenere il rimborso di 30 euro per la spesa sostenuta. "Trovo vergognoso - aggiunge - strumentalizzare la vita dei nostri figli a fini politici. Questa legge dovrebbe costituire soltanto una conquista per tutti e non un motivo di polemica". Poi ha rassicurato: "Le sanzioni sono previste dalla legge 117, votata all'unanimità dal Parlamento italiano, ed entrano in vigore per legge insieme all'obbligo. Per dare più tempo per adeguarsi all'obbligo è necessario un altro intervento di legge, quindi stiamo studiando in quale decreto inserire l'emendamento che potrà essere del governo o della maggioranza, perché sia il Partito Democratico che altri partiti si sono detti disponibili a posticipare l'entrata in vigore delle sanzioni."

De Micheli ha spiegato che "non è stato anticipato niente, abbiamo semplicemente seguito quello che diceva la legge" in quanto "la legge prevedeva 120 giorni dal decreto e comunque non oltre il primo di luglio". "Agli inizi di settembre, quando sono diventata ministro, è avvenuta una tragedia a Catania, dove un bambino è morto, ed è apparso chiaro che il ritardo con il quale stava uscendo quel decreto non potevamo permettercelo. Quindi abbiamo accelerato il più possibile - continua De Micheli -. La data tassativa era il primo di luglio; considerato il lavoro fatto in questi giorni, nel decreto pubblicato abbiamo dato la scadenza del 7 novembre. Quindi la scadenza del 7 novembre non è stata anticipata ma era già nel decreto attuativo".

A chiedere di "congelare" le sanzioni è stato il Forum Famiglie, l'associazione vicina alla Cei che si occupa di famiglia. Uno stop "almeno fino a quando non saranno emanate disposizioni chiare sull'erogazione del contributo statale per chi dovrà acquistare gli adattatori o i nuovi seggiolini. Confidiamo, inoltre, nell'impegno del Governo a informare in modo adeguato le famiglie, mettendole in condizione di provvedere ed evitare le sanzioni", ha detto la vicepresidente Emma Ciccarelli.

Ad attaccare il governo sull'entrata in vigore del provvedimento era stata in Parlamento la Lega: "E' vergognoso che questo governo di incapaci sia riuscito a creare l'ennesimo caos anche su un tema delicato come quello dei dispositivi antiabbandono per i bambini in auto", hanno sottolineato alcuni deputati. Dura anche la posizione di Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia: "Peccato che finora non ci sia stata alcuna campagna informativa, il decreto fiscale ha previsto finalmente un contributo per l'acquisto ma non si sa come accedervi, le aziende produttrici in buona parte non sono pronte con il quantitativo necessario, i negozi che ne hanno non li vendono perché non hanno certezze sulla loro conformità. È l'ennesimo pasticcio".

L'Aci ricorda che il provvedimento riguarderà 1,8 milioni di bambini: sul mercato da qui a Natale saranno disponibili alla vendita solo 250mila seggiolini. "Con un briciolo di buon senso in più sarebbe stato meglio fare scattare l'obbligo nella data preventivata a suo tempo, il 6 marzo 2020, per dare modo a tutti (produttori, venditori e utenti) di attrezzarsi in maniera adeguata", afferma Geronimo La Russa, presidente dell'Automobile Club di Milano.