Cronaca
Secessionisti veneti: scarcerati in sette, altri cinque ai domiciliari
BRESCIA, 18 APRILE 2014 - Lo scorso 2 aprile i carabinieri del Ros arrestarono 24 secessionisti veneti con l'accusa di terrorismo ed eversione del sistema democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra. Secondo le indagini avevano pianificato iniziative, anche violente, per ottenere l'indipendenza del Veneto indipendente. Tra gli indagati arrestati anche tra questi l'ex parlamentare Franco Rocchetta e il leader dei Forconi, Lucio Chiavegato.
Oggi, dopo poco più di quindici giorni, il Tribunale del Riesame di Brescia ha disposto la libertà per sette di loro, tra cui Rocchetta e Chiavegato, ed ha stabilito gli arresti domiciliari per altri cinque. Secondo i giudici si è attenuata la gravità degli indizi che determinavano l'associazione terroristica e la fabbricazione del carro armato "Tanko", che avrebbe dovuto "compiere un'azione eclatante a Venezia, in piazza San Marco".
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Il segretario della Lega Matteo Salvini commenta con queste parole la decisione del Tribunale: "Da Brescia arriva una buona notizia, ma resta la vergogna dei giorni di galera fatti a causa di una idea. Sono contento perché avevamo detto che avremmo passato Pasqua in galera noi per solidarietà".
Fabio Pinelli, il legale di Franco Rocchetta afferma: "È stato riconosciuto lo spessore umano e quello giuridico di Rocchetta che in 15 giorni di carcere ha perso tra gli otto e i 10 chili di peso". Ed ipotizza lo spostamento del procedimento ma anche l'aggravante dell'associazione ai fini terroristici, da Brescia a Padova per questioni territoriali: "Sono sensazioni - ha detto a tal proposito - ma dobbiamo attendere di avere le motivazioni per una disamina ed una comunicazione puntuale".
Valentina D'Andrea