Cronaca
Secessionisti veneti, la procura: non andavano scarcerati. Giovedì la decisione della Cassazione
VENEZIA, 15 LUGLIO 2014 – La procura non è convinta delle ragioni che portarono il Tribunale del Riesame di Brescia ad accogliere i ricorsi dei secessionisti veneti che ad aprile finirono in manette con l’accusa di aver dato vita a un’associazione «con il proposito del compimento di atti di violenza diretti a costringere i legittimi poteri pubblici ad acconsentire all’indipendenza del Veneto e di altre regioni del nord Italia». Secondo la procura infatti le ragioni «appaiono infondate, illogiche e contraddittorie», perché frutto di un «cortocircuito procedimentale».
I 24 indipendentisti veneti, tra i quali vi erano anche il leader dei Forconi Lucio Chiavegato e il fondatore della Liga Franco Rocchetta, finirono in carcere perché colti mentre si preparavano a proclamare la secessione armati di un escavatore trasformato in carro armato. [MORE]
La Suprema Corte dalla procura di Brescia scrive ora: «Una decisione che, al di là del paradosso logico nel quale si avvita, rappresenta una manifesta violazione del principio del giudice naturale precostituito per legge».
La decisione sulle sorti dei secessionisti sarà decisa giovedì a Roma. Il sostituto procuratore Leonardo Lesti chiederà alla Cassazione di annullare l’ordinanza del Riesame che ha rimesso in libertà gli indagati sostenendo «l’incompetenza territoriale in favore del tribunale di Padova».
Federica Sterza