Secessione padana: l'Assessore ligure Cascino dell'IdV attacca la Lega Nord: "Sovversivi!"
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GENOVA, 21 SETTEMBRE 2011 - Dopo gli attacchi del capogruppo leghista alla Camera, il lombardo Marco Reguzzoni annoverato tra i più fedeli al vecchio e malandato leader del Movimento federalista Umberto Bossi, al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ieri aveva definito la ventilata e minacciata Secessione del Nord Italia dal resto della Nazione come “ un fatto anti- storico”, da Sanremo interviene a difendere l’ultraottantenne Supremo Rappresentante dell’Unità italiana l’Assessore allo Sport della Regione Liguria Gabriele Cascino dell’Italia dei Valori che, senza mezzi termini, definisce i leghisti come dei “ pericolosi sovversivi che in uno Stato serio sarebbero oggetto di repressione, pur rimanendo entro le regole dello Stato di Diritto, da parte degli Organi dello Stato”.[MORE]
Cascino è un avvocato con studio nella Città dei Fiori ma le sue origini sono chiaramente calabresi, per la precisione è di Praia a Mare, e sente fortemente sulla propria pelle la minaccia, molto accentuata in Val Padana, di separare il Settentrione dal resto d’Italia e di condannare il Sud a diventare il ventottesimo stato dell’Unione europea in posizioni di retroguardia. Non è un mistero come un’indagine del prestigioso quotidiano economico “ Il Sole 24ore” abbia, circa un anno fa, documentato che se il Mezzogiorno fosse una Nazione indipendente nel novero dell’Unione europea, sarebbe ben più povera di Paesi neo- comunitari come la Romania.
“La Lega vuole proprio - sottolinea Cascino - staccare il Nord dal resto d’Italia per rabbonire i tanti padani che si sono disamorati del movimento rappresentato dall’effige di Alberto da Giussano dopo che tutte le promesse elettorali da loro avanzate nel 2008 sono rimaste lettera morta. I leghisti avevano promesso agli egoisti industrialotti padani l’abbattimento della pressione fiscale e mai come oggi, invece, in Italia la percentuale di tasse sul reddito prodotto è così alta. Sentono dunque l’esigenza di gettare del fumo negli occhi dei loro simpatizzanti, od ex che dir si voglia, che ancora oggi dopo un decennio attendono il federalismo fiscale e, quindi, tornano a far aleggiare il fantasma del separatismo”. Cascino, infine, sferra l’attacco finale, osservando come “ per poter giungere a questo nuovo traguardo devono innanzitutto disarticolare lo Stato iniziando proprio dalla sua Suprema Magistratura, la Presidenza della Repubblica, costituzionalmente garante dell’Unità nazionale di cui, ironia della sorte, quest’anno si celebra il centocinquantesimo compleanno.
Reguzzoni, infatti, affermando che il volere del Popolo conta più del Capo dello Stato, come poi ha spiegato in un’intervista a SkyTv, non ha inteso offendere Giorgio Napolitano in quanto persona fisica ma, cosa assai più subdola e pericolosa, ha voluto sminuire la Primazia, costituzionalmente garantita, del Presidente della Repubblica nell’impianto istituzionale che regge le sorti dell’Italia. Non ha senso affermare che il Popolo è sovraordinato al Capo dello Stato in quanto Egli rappresenta tutto il Popolo italiano e quindi in esso si identifica. Ora voglio proprio vedere come, di fronte all’alleato che tende a scardinare l’Unità nazionale, si comporterà il premier Silvio Berlusconi ed il suo partito, cioè il Pdl, che si vanta di avere, invece, carattere nazionale”. A Genova, molto probabilmente, in Regione, il gruppo dell’Italia dei valori proporrà all’Assemblea la votazione di un ordine del giorno di sostegno al Capo dello Stato e di adesione incondizionata al principio dell’Unità nazionale e dell’intangibilità dei confini italiani.
Sergio Bagnoli