Cronaca

Scuole in Sicilia, tra topi e classi-pollaio

MODICA (RAGUSA), 5 OTTOBRE 2011 – Negli ultimi anni – ne parlavamo qualche giorno fa – il comparto istruzione, in Italia, è stato ormai relegato ad un semplice “centro di spesa”. Non fa eccezione la Sicilia, che negli ultimi dieci anni ha visto diminuire gli investimenti di ben il 66 per cento, con la conseguente esplosione delle “classi-pollaio” e qualche sgradevole sorpresa.[MORE]

Dal 2008 al 2011, come evidenzia il dossier presentato ieri dalla Federazione dei lavoratori della conoscenza (Flc) della Cgil, sono stati oltre 25mila gli alunni in meno (25.217 per la precisione), con il corrispondente taglio di 1.500 docenti.
Nel 2007 le risorse a disposizione erano pari a 129 milioni di euro, scese a 49 quest'anno. E la situazione è destinata ad aggravarsi, come spiega Giusto Scozzaro, segretario generale della Federazione siciliana. «Se consideriamo che quest'anno il bilancio della regione dimezza lo stanziamento destinato al funzionamento degli istituti scolastici, che passa dai 38 milioni del 2008 ai 19 di quest'anno, la riorganizzazione delle classi con il sovraffollamento, la creazione di pluriclassi nelle zone disagiate, la riduzione del tempo scuola dalle 30 ore richieste dalle famiglia a 27, si rischia che a poco a poco il diritto allo studio venga meno e con esso le prospettive ed il futuro dei giovani siciliani».

Così capita che a Modica, nel ragusano, ci si ritrovi a fare lezione con 51 alunni, tutti nella stessa classe.
Succede al liceo scientifico Galielo Galilei, dove i ragazzi – data la mancanza di spazi adeguati – sono costretti a fare lezione nell'androne dell'istituto. Sergio Carrubba, il preside del liceo, ci tiene comunque a sottolineare come questa situazione sia temporanea e in via di risoluzione. «Da giovedì prossimo» - dice - «saranno create due terze con 25 studenti». Per fare questo, però, il preside si è visto costretto a tagliare una delle classi ad indirizzo speciale del Piano nazionale di informatica, costringendo dunque una parte degli studenti ad un indirizzo diverso rispetto a quello con cui avrebbero voluto creare il proprio curriculum scolastico.

Mentre a Modica si “combatte” per lo spazio minimo necessario a rientrare nei parametri di sicurezza, alle scuole elementari “Filippo Raciti” e “Borgo nuovo uno” di Palermo un centinaio di genitori si è rifiutato di far entrare i propri figli a scuola. Causa scatenante è stata la mancata disinfestazione dei plessi scolastici, resasi necessaria a seguito del ritrovamento di escrementi di topi negli armadietti utilizzati per depositare il materiale didattico usato da bambini e docenti.
È scontato dire che dove ci sono gli escrementi, è facile trovare anche i topi, avvistati infatti nei giorni scorsi. I dirigenti scolastici hanno comunque segnalato gli avvistamenti alle autorità, chiedendo la derattizzazione immediata. «In caso contrario» - afferma Fabrizio Ferrandelli, capogruppo dell'Italia dei Valori al Comune di Palermo - «presenterò un esposto alla procura della Repubblica, perché così si lede il diritto all'istruzione dei bambini».


Andrea Intonti