Societa'
Scuola: studenti in piazza contro "alternanza scuola-lavoro"
ROMA, 13 OTTOBRE – Scocca l’autunno caldo di associazioni e collettivi studenteschi, che scendono in piazza in 70 città italiane con migliaia di giovani che protestano contro l’alternanza scuola-lavoro. Sono stati chiamati a raccolta studenti superiori ed universitari, uniti nelle varie sigle dell’associazionismo – Rete Studenti Medi, UDU, Unione Degli Studenti, Link – e mobilitati contro la “legge 107” e la decisione di imporre tirocini obbligatori ad un milione e mezzo di iscritti alle scuole superiori, che si ritiene mascherino “forme di sfruttamento del lavoro gratuito”. [MORE]
Per tutta la giornata sono dunque previsti cortei, flash mobs davanti ad importanti aziende, azioni collettive davanti agli uffici scolastici regionali, “lezioni di piazza” alternative per gli studenti che hanno deciso di “scioperare” ed altre esperienze di autogestione educativa, anche con feste, concerti e spazi di discussione ed aggregazione. Si stanno tuttavia registrando anche episodi meno edificanti, come gli scontri avvenuti a Roma davanti al Liceo Russell tra gruppi aderenti al collettivo “Lotta Studentesca” e strutture giovanili riconducibili a Forza Nuova, che si sarebbero scagliate con violenza contro i manifestanti, strappando manifesti e striscioni e scatenando poi una rissa con questi ultimi. A Milano, invece, c’è stato un vero e proprio raid contro un ristorante McDonald’s, bersagliato da lanci di uova marce; simbolicamente, l’intenzione dei manifestanti sarebbe quella di ribellarsi alle logiche ed agli interessi del mercato del lavoro, “che si vende a privati e multinazionali”, come hanno sostenuto alcuni ragazzi intervistati.
A sostegno della protesta, le associazioni portano anche dati e numeri rilevati negli scorsi giorni: l’UDS afferma che da una ricerca a livello nazionale si evince che il 57% degli studenti “tirocinanti” sarebbe costretto a seguire percorsi di alternanza non attinenti al proprio corso di studi, il 40% avrebbe denunciato violazioni dei diritti sul luogo di lavoro ed il 38% avrebbe dichiarato di essere stato costretto a pagare per seguire il percorso obbligatorio. A dichiararsi scontenti sono soprattutto i liceali, i quali evidenziano la scarsa preparazione di molti docenti, percorsi di formazione insufficienti ed esperienze troppo limitate all’interno di orari e spazi scolastici. La Rete Degli Studenti, invece, denuncia anche il sottofinanziamento della scuola pubblica e le condizioni dell'edilizia scolastica e per questi motivi ha annunciato ulteriori azioni nei prossimi giorni dinanzi al Miur ed alle Camere di Commercio.
Dal canto suo, il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Valeria Fedeli, ha risposto agli studenti che l'alternanza scuola-lavoro serve per "dare nuove competenze trasversali" ai ragazzi ed ha assicurato che non si tratterebbe né di sfruttamento né di apprendistato quanto piuttosto di strumenti di innovazione didattica. La stessa ha poi ricordato che è stata anche predisposta una piattaforma ad hoc per monitorare le attività svolte in alternanza e per segnalare le eventuali situazioni improprie. Per questi motivi ha difeso dalle proteste la legge 107/2015 che ha in questi termini riformato il sistema di istruzione e formazione, nonché gli accordi recentemente stipulati per l'erogazione di voucher alle aziende che predisporranno i percorsi di alternanza, i quali coinvolgerebbero 1,5 milioni di ragazzi delle superiori e 143mila tirocini universitari.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: livesicilia.it