Scuola: proteste e scontri a Napoli e Palermo per errori nei trasferimenti
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NAPOLI, 4 AGOSTO - È tempo di trasferimenti nella Scuola italiana, e le modalità di attuazione hanno scatenato l'ira dei professori meridionali. Sono state organizzate a Napoli e Palermo due manifestazioni di protesta nei confronti dei massicci trasferimenti.
Punteggi alti ma trasferimento forzato a chilometri dalle proprie case. Chi invece ha ricevuto un punteggio più basso rimane più vicino. Questo il risultato delle graduatorie dei trasferimenti, pubblicate in questi giorni nei siti istituzionali provinciali. Molte domande vengono poste al ministro Giannini, e sono già partiti diversi ricorsi, cercando di fare luce sulla situazione. Il ministero ripete da diversi mesi che la situazione attuale è straordinaria: tutti i trasferimenti di tutti gli ordini scolastici ammontano a circa 200mila insegnanti, raddoppiati rispetto all'anno scorso.
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Sotto accusa è il sistema informatizzato, che dovrebbe amministrare i trasferimenti, seguendo le graduatorie in base al merito. Il sistema è stato oberato dalla mole di lavoro che deve gestire e sono stati riscontrati diversi problemi da molti insegnanti e segnalati dai sindacati. Secondo quest'ultimi, la graduatoria metocratica sarebbe piena di errori ed inesattezze. Professori meritevoli con punteggi alti sarebbero stati trasferiti in località lontane dalle loro residenze, mentre altri, con punteggi più bassi, hanno guadagnato un posto nelle loro città. Il ministero fa notare anche che queste anomalie sono riconducibili a tre fasi, A - B - C, che indicano una diversa e crescente priorità nella fase di attribuzione.
La tensione è stata altissima a Napoli. Sotto il caldo e l'afa della città partenopea, molti insegnanti hanno protestato in Piazza Plebiscito. I poliziotti, in assetto antisommossa, hanno disperso la folla. Alcuni insegnanti hanno denunciato di aver ricevuto spinte da parte delle forze dell'ordine. La questura ha dichiarato di aver agito in una situazione effervescente, ma gli agenti delle forze dell'ordine hanno collaborato in maniera pacifica, togliendo anche i caschi. Situazione simile anche a Palermo, dove gli insegnanti si sono dati appuntamento in via San Lorenzo, sotto l'Ambito Territoriale di Palermo, per protestare contro il sistema informatizzato e gli errori nei trasferimenti. La situazione, però, è rimasta calma e la protesta è continuata pacificamente.
Secondo il sottosegretario Davide Faraone, la situazione va chiarita ma non è un problema. Sottolinea come moltissimi insegnanti che sono stati immessi in ruolo negli anni passati nelle regioni settentrionali, anche volontariamente, verranno trasferiti al Sud quest'anno. Chi verrà immesso in ruolo quest'anno al Nord, ricorda poi il sottosegretario, inizierà l'attività con un contratto a tempo indeterminato, diversamente dagli anni passati, quando i professori erano condannati ad anni di precariato. Il sottosegretario ha ribadito che in ogni caso il ministero lavorerà per ridurre al minimo i disagi.
Sul piede di guerra i sindacati, che denunciano migliaia di errori e richiedono delucidazioni. La CGIL ha chiesto al ministro Giannini l'annullamento dei trasferimenti di tutte le fasi. Domenico Pantaleo della CGIL ha dichiarato: "Il Miur commette gli stessi errori anche con i trasferimenti della scuola secondaria di primo grado. Il ministro intervenga oppure si dimetta. È inaccettabile dover assistere al più totale disprezzo dei diritti dei docenti della scuola da parte della dirigenza del ministero. A fronte dei numerosissimi e documentati errori riscontrati e già segnalati nei trasferimenti dell’infanzia e primaria, il Miur prosegue nel commettere gli stessi errori, senza porre alcun correttivo”.
Leonardo Cristiano
immagine da: tuttoggi.info