Politica
Riforma scuola: per Garante degli scioperi, con blocco degli scrutini si precetta
ROMA, 14 MAGGIO 2015 – Approda alla Camera la riforma della scuola: da domani iniziano le votazioni sul provvedimento secondo quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo, mentre il voto finale è atteso per mercoledì prossimo.[MORE]
Nel suo intervento in Aula, il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha precisato che la scuola «non è periferia per il governo Renzi, ma è centro della società», motivo alla base, ha ipotizzato, del «dibattito» che «ha scatenato, perché non si era abituati a ciò; se ne parlava tra addetti ai lavori. Ora, invece, è tema centrale della nostra riflessione». «Noi - ha aggiunto il ministro - non siamo paladini dei precari, ma poniamo termine al precariato per far uscire la scuola da una terapia intensiva continua», perseguendo l’obiettivo di «ricostruire la normalità che decenni di scelte mancate hanno fatto scomparire e cioè che chi lavora nella scuola sia scelto in base al fabbisogno e selezionato attraverso un concorso pubblico».
Contro la “Buona Scuola” targata Renzi-Giannini, il Movimento 5 Stelle e Sel in prima fila, ma non mancano le minacce di protesta da parte delle organizzazioni sindacali nazionali e di categoria, ancor più dopo il successo incassato dallo sciopero dello scorso 5 maggio. Tra le iniziative proposte, rileva la possibilità di blocco degli scrutini da parte del corpo docente, bollata come «illegittima» dalla controparte istituzionale. In tal caso, la precettazione «sarebbe la via obbligata e doverosa per evitare la paralisi dei cicli conclusivi dei percorsi scolastici (esami di terza media, maturità, abilitazioni professionali)», osserva con preoccupazione il Garante sugli scioperi Roberto Alesse, volgendo l’attenzione alla serie di conseguenze «ai danni di studenti e famiglie» che una simile forma di protesta produrrebbe.
Tuttavia, in una nota, il Garante ha sottolineato che al momento «Non c'è nessuna comunicazione ufficiale su uno sciopero per bloccare gli scrutini, ma anzi incoraggianti segnali dal governo e dai sindacati più responsabili».
Domenico Carelli
(Foto: zeroviolenza.it)