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Pentone - I ragazzi della scuola media di S.Elia domani a Tarsia per la giornata della memoria
Il 27 gennaio 2012, nel sessantasettesimo anniversario dall’apertura dei cancelli di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa, si celebra il 12 anniversario (in Italia) del giorno della memoria. [MORE]Una data che viene ricordata, oltre che in Italia, anche in tanti altri paesi europei, per volontà delle istituzioni e per volontà della popolazione, che ritiene questa giornata molto importante e molto sentita. Il tentativo di annientamento degli ebrei, perpetrato da parte dei nazisti e dai suoi alleati, nel seno di un’ideologia criminale e tesa a teorizzare la supremazia di uomini su altri uomini, deve farci riflettere e scuotere le nostre coscienze.
Occorre chiedersi perché tutto ciò sia potuto accadere, soprattutto per non permettere che accada di nuovo. Molte opere letterarie, molto saggi hanno tentato di porre questioni filologiche e teologiche in merito alla tragedia della Shoah, definendola abisso nella storia umana. L’orrore per quanto è avvenuto durante la seconda guerra mondiale fu alla base della concezione di un’Europa incentrata sui valori dei diritti umani e sulla dignità di ogni persona. Partendo proprio da questo principio fu promulgata nel 1948 dalle Nazioni Unite la “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”, il cui primo articolo, “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali, in dignità e diritti”, ne è il significativo fondamento. Per molti secoli gli ebrei sono stati perseguitati per la loro identità, perché rappresentanti di una minoranza. Certo il loro sacrificio deve farci riflettere per evitare tutti quei pregiudizi e quei veleni che oggi ancora esistono e che sfociano in manifestazioni razziste e xenofobe. Il Giorno della Memoria, istituito con una Legge dello Stato, ci si augura possa coinvolgere tutti, grandi e piccoli. E’ fondamentale soprattutto che il mondo della scuola, contribuisca ogni giorno di più ad alimentare nei giovani l’antidoto contro il pregiudizio, a diffondere una cultura dell’accoglienza, del rispetto delle diversità, oltre che stimolare la voglia di conoscere, di studiare, di approfondire la storia.
Molti alunni delle scuole elementari e medie non rimangono insensibili rispetto a “testimoni” della crudezza dei leggi razziali e rimangono colpiti da una bambina divenuta simbolo della Shoah per via del suo diario. Annelies Marie Frank, detta Anne, nome italianizzato in Anna Frank, è stata una ragazza ebrea tedesca e passata alla storia per aver scritto un diario nel periodo in cui la sua famiglia si nascondeva dai nazisti. Anna Frank è passata alla storia per la sua tragica morte nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, insieme a sua madre e sua sorella.
E’ grazie a lei ed a tanti altri testimoni diretti ed indiretti, superstiti, autori di libri e di saggi che è stato possibile tramandare un’esperienza di quanto avvenne nei campi di sterminio nazisti. Proprio in questo anno ricorre il venticinquesimo anniversario dalla scomparsa di un grande scrittore italiano (Primo Levi) che, con le sue testimonianze ha contribuito a descrivere ed anche a decifrare la barbarie consumate nei campi di sterminio. Oggi disponiamo, come noi, tutto il mondo, dei suoi libri, i quali ci consentono di poter provare a comprendere ciò che è davvero avvenuto, sforzandoci talvolta di provare solo ad immaginare. Se no risuciamo neanche ad immaginare allora dobbiamo almeno ricordare. "Quand’anche fosse impossibile capire, conoscere è necessario...." "Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore... Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa". Un'imperiosa voce che non concede alternative: o ricordare, non dimenticare, o maledizione totale" (Primo Levi). Anche i ragazzi della scuola media di S.Elia celebreranno la giornata della memoria, recandosi domani nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia (CS), a visitare il campo di concentramento. Quello di Tarsia è stato il più grande ed importante Campo di Concentramento fascista Italiano, con una presenza media di oltre 2000 persone ed una punta massima, raggiunta nell'estate 1943, di 2.700 persone.
Il campo era costituito da 92 baracche su un territorio di circa mq. 160.000 circondato da un recinto di filo spinato, sorvegliato dall'esterno lungo il suo perimetro dalla Milizia Fascista.
M.S.