Cronaca
Scuola: 'Gran ballo fascista', inviati gli ispettori
Scuola: 'Gran ballo fascista', inviati gli ispettori Ministro, "memoria è atto doveroso, no a iniziative fuorvianti"
ROMA, 17 FEBBRAIO - E' stata avviata un'ispezione alla scuola romana dove era stato programmato il "Gran ballo in epoca fascista". La decisione - riferisce un comunicato del Miur – è stata presa dall'Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, che, dopo aver ascoltato le diverse componenti dell'istituto della Capitale, ha ritenuto di procedere con una visita ispettiva nella scuola. [MORE]
"Appena appresa la notizia dell'iniziativa programmata dalla scuola romana - ha detto il ministro dell'istruzione Valeria Fedeli - ci siamo immediatamente attivati attraverso l'Ufficio Scolastico Regionale. Mantenereviva la memoria è un atto doveroso. Ma non sono ipotizzabili iniziative o scelte che possono creare confusione".
"L'Usr del Lazio - che, nell'ambito dell'iniziativa triennale "Azioni innovative per la definizione degli obiettivi di miglioramento della scuola", ha finanziato il progetto di approfondimento storico dal titolo "Ricostruire la Storia: l'epoca fascista nelle nostre scuole e nei nostri quartieri" - aveva già sottolineato nei giorni scorsi che il
progetto presentato non faceva menzione alcuna di balli a 'tema' e aveva chiesto una relazione alla dirigente dell'istituto coinvolto. Dai colloqui svolti successivamente con le componenti dell'istituto, genitori compresi - continua il comunicato del Miur - è emersa la necessità di un'ispezione presso la scuola, che si svolgerà nei prossimi giorni".
"Mantenere viva la memoria - precisa il ministro Fedeli - è un atto doveroso e delicatissimo, affinché nessuno dimentichi e nessuno si sottragga alla responsabilità della storia. È undovere di conoscenza nel rispetto dei principi della nostra Costituzione. La scuola è fondamentale in questo percorso,perché è il luogo principale della nostra società in cui si educano le nuove generazioni a conoscere e analizzare i fatti storici e sociali, a comprendere che la nostra identità non può né deve mai essere usata come etichetta per discriminare.
Una lezione che deve essere oggi e in futuro costantemente rinnovata in modo che fasi del nostro passato non tornino. Per questo ben vengano iniziative volte a preservare la memoria, favorendo lo
studio, aiutando la comprensione di fenomeni storici e sociali.
Ma non sono ipotizzabili iniziative, decisioni o scelte che creino confusione nei soggetti coinvolti in questo percorso, a cominciare dalle studentesse e dagli studenti, oltre che dalle
loro famiglie". "Invito quindi tutti gli organismi coinvolti nella formazione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, ciascuno per il proprio ruolo e le proprie responsabilità - dagli istituti scolastici nella loro autonomia, agli Uffici Scolastici Regionali nella loro funzione di coordinamento e verifica - a evitare decisioni e iniziative che - osserva il ministro Fedeli - possano anche soltanto minimamente apparire come fuorvianti rispetto al progetto educativo e non rispettose dei valori di convivenza civile, rifiuto di ogni discriminazione, rispetto dell'altro che sono alla base del nostro sistema scolastico e della nostra società". (Ansa)