Pubblica Istruzione
Scuola, gli insegnanti non dovranno restituire i soldi. Il Governo ci ripensa
ROMA, 8 GENNAIO 2014 - aggiornamento ore 10.43 In una nota di Palazzo Chigi si legge: "Gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro percepiti nel 2013 derivanti dalla questione del blocco degli scatti. Lo si è deciso nel corso di una riunione a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, e il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza".
Anno nuovo, nuovi tagli. Si era infatti detto che iI professori italiani avrebbero iniziato il 2014 ritrovandosi 150 euro in meno nella busta paga. La decisione era stata presa dal ministero dell’Economia affinché venissero restituiti gli scatti di anzianità maturati nel 2012, e già percepiti nel 2013, proprio dagli insegnanti della scuola pubblica. Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, aveva dichiarato: “Non dipende dal Tesoro, è un atto dovuto. Se il Miur riesce a trovare dei risparmi nell'ambito del suo dicastero per derogare al blocco degli scatti, il governo a quel punto potrà erogare gli scatti”. Indignato il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza, che con una lettera indirizzata proprio al collega Saccomanni aveva chiesto la sospensione immediata della procedura. Intanto i sindacati minacciavano già lo sciopero e il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna, aveva parlato di una “situazione gravissima, mai accaduta prima”.[MORE] Già centinaia le telefonate arrivate proprio alle sedi dei sindacati, e il malcontento generale si era diffuso ovunque sul web. La decisione, difatti, avrebbe coinvolto oltre centomila lavoratori. Anche il Pd, nella persona di Matteo Renzi, era intervenuto parlando di una situazione assurda: “Non stiamo su ‘Scherzi a parte’. Non puoi dare dei soldi e poi chiederli indietro”.
La situazione si era profilata già lo scorso 27 dicembre, quando in una nota il ministero dell’Economia chiedeva la restituzione del denaro in applicazione di un decreto (il Dpr 122/2013), di recente entrata in vigore, che ferma il rinnovo del contratto di lavoro e gli scatti di stipendio.
Durissima era stata anche la reazione di Davide Faraone, responsabile Scuola e welfare del Pd, che aveva dichiarato: “Si tratta di importi provenienti dal taglio dei fondi di funzionamento delle scuole che erano stati promessi ai docenti come pagamento dei dovuti scatti di stipendio. Il danno, cioè il taglio di quei fondi sacrosanti, si somma adesso alla beffa”. "Non si può governare il paese con i tecnici del Ministero dell'Economia chiusi nelle stanze che fanno provvedimenti guardando solo ai conti e non considerando le ricadute sociali delle scelte che compiono. Deve intervenire il presidente del Consiglio", aveva sottolineato il parlamentare Pd a Effetto Notte.
(Foto dal sito infosannio.wordpress.com)
Katia Portovenero