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Scossa di terremoto nel Golfo dell'Alaska: è allarme tsunami
KODIAK (AK), 23 GENNAIO – Una scossa di terremoto di alta energia, classificabile come violenta, ha colpito il Golfo dell’Alaska, con epicentro localizzato 278 chilometri a sud-est della città di Kodiak ed ipocentro situato a 10 chilometri di profondità. [MORE]
L’istituto geofisico statunitense US Geological Survey ha rivisto le prima stime sulla magnitudo del sisma, abbassandone l’intensità registrata da 8,2 a 7,9 gradi della scala Richter, ma le autorità di Kodiak (comune capoluogo del Borough dell’omonima Isola di Kodiak) hanno comunque invitato gli abitanti locali a lasciare le zone costiere dell’arcipelago per spostarsi nell’interno, poiché potrebbero esserci inondazioni e forti correnti che costituirebbero un forte rischio per le imbarcazioni nonché per la popolazione costiera. Immediata è stata in effetti l’evacuazione del posto, come testimoniato da diversi cittadini che hanno postato su Twitter video e foto di auto incolonnate nel traffico sulle strade verso l’interno dello Stato federato.
Una boa di segnalazione prossima all’epicentro ha, inoltre, evidenziato uno spostamento verticale dell’acqua di 32 piedi (ben 10 metri) e pertanto il Pacific Tsunami Warning Center ha immediatamente lanciato un allarme-tsunami, diramando un comunicato in cui si apre alla possibilità che si diffondano pericolose onde marine anomale. L’allerta riguarda tutto il Golfo dell’Alaska e le coste dello Stato, inoltre è stato diffuso un avviso di sicurezza dedicato anche alla provincia canadese della British Columbia ed alla California, fino al confine con il Messico ed alla costa delle Hawaii.
L’Alaska è stato già teatro di uno dei più forti terremoti della storia, il 27 Marzo del 1964, quando un sisma di magnitudo 9.2 e della durata di quasi 5 minuti colpì la città di Anchorage radendola al suolo e mietendo 140 vittime, la maggior parte delle quali perì a causa dello tsunami che si propagò lungo tutta la costa del Pacifico, raggiungendo anche Perù, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Giappone, Messico ed Antartide. La più grande ondata fu registrata a Shoup Bay, sempre in Alaska, con un’altezza di circa 220 piedi (67 m), ma fu dovuta ad una frana, indotta comunque dal sisma.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: nbcnews.com