Politica
Scoppia di nuovo la pace nel sistema camerale regionale calabrese
Riceviamo e pubblichiamo
Già all’indomani dell’ufficializzazione dell’UnionCamere Nord-Sud, costituita dalle Camere di Commercio di Cosenza e Reggio Calabria, la Coldiretti Calabria attraverso il Presidente regionale Molinaro aveva stigmatizzato a mezzo stampa e personalmente in varie sedi l’inopportunità dello strappo e l’istituzione di una nuova UnionCamere Regionale. Pur comprendendo i “mal di pancia” che potevano esserci Molinaro non riusciva a trovare una sola ragione positiva di questa scelta, che non rappresentava sicuramente una riforma ma anzi disgregava e non armonizzava le attività del sistema camerale, svolte a livello provinciale, con le politiche di sviluppo regionale. [MORE]Adesso pare sia scoppiata la pace –l’annuncio dovrebbe essere imminente - nel sistema camerale regionale ed è stata ricomposta la frattura che aveva determinato la scissione. Una buona notizia per il sistema delle imprese calabresi –commenta Molinaro – che ha bisogno di un sistema locale coeso tra istituzioni camerali della Regione, nessuna esclusa. La ritrovata unità del sistema camerale realizzata nell’Unioncamere Calabria rafforza gli azionisti veri delle Camere di Commercio che sono le imprese. “Il ricomposto stato di rottura – rilancia Molinaro –deve stimolare un salto di qualità su due missioni fondamentali che non possono essere più tralasciate: la promozione dell’immagine della Calabria in sinergia con l’Istituzione regionale e la facilitazione sull’accesso al credito. Rispetto alla prima abbiamo la necessità di promuovere una immagine unica e positiva della Calabria in modo autorevole, un ruolo che deve svolgere la Regione in diretta collaborazione con l’Unioncamere regionale. Per questo ci aspettiamo –aggiunge Molinaro –un segnale dalle singole Camere di Commercio che dovrebbero sciogliere l’ azienda speciale di promozione istituita su base provinciale. Altro tema l’accesso al credito un “ambito decisivo per accompagnare le imprese al mercato”. Il sistema camerale, non può più continuare a fare melina o peggio inseguire progetti faraonici per la realizzazione di sovrastrutture che ad oggi hanno determinato un blocco inaccettabile con l’assenza totale di investimenti a favore dei consorzi fidi. Infine -conclude Molinaro – è essenziale che questa ritrovata ricomposizione sia sancita con la condivisione di un programma chiaro e sostenibile, non vorremmo, che la lacerazione si ricomponga magari solo su una rivisitazione degli organigrammi con il rischio di essere poi scarna di risultati concreti.
Coldiretti Calabria