Cronaca

Scoperto in Africa occidentale un nuovo ceppo aggressivo dell'HIV

PERUGIA, 29 NOVEMBRE 2013 - Ricercatori svedesi hanno scoperto un nuovo e più aggressivo ceppo dell’HIV in Africa occidentale che causa una progressione significativamente più veloce verso l'AIDS. Il nuovo ceppo del virus che causa l'AIDS, chiamato A3/02, è una fusione dei due più comuni ceppi di HIV in Guinea-Bissau. È stato finora trovato solo in Africa occidentale.

"Gli individui che sono infettati con la nuova forma ricombinante sviluppano l'AIDS entro cinque anni, ed è circa da due a due anni e mezzo più veloce di uno dei (ceppi) originari" ha dichiarato la dottoressa Angelica Palm, uno degli scienziati responsabili dello studio dell'Università di Lund sulla base di un lungo periodo di follow-up delle persone sieropositive in Guinea-Bissau.

Ceppi virali ricombinanti si originano quando una persona è infettata da due ceppi diversi, che combinano il DNA per creare un nuovo modulo.

"Ci sono stati alcuni studi che indicano che ogni volta che c'è un cosiddetto ricombinante, sembra essere più aggressivo rispetto ai ceppi parentali", come riferito nello studio in questione pubblicato sul Journal of Infectious Diseases che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene opportuno poter diffondere in ragione della costante attività dell’associazione anche in difesa dei malati di AIDS e per la costante opera preventiva per la quale riteniamo non debba mai essere abbassata la guardia.

Il ceppo in questione è stato scoperto dal team svedese in Guinea-Bissau nel 2011. Secondo i ricercatori, la velocità con cui l’A3/02 porta le persone ad ammalarsi di AIDS non influisce sull'efficacia dei farmaci sugli individui infetti.

"La buona notizia è che, per quanto ne sappiamo i farmaci che sono oggi disponibili sono ugualmente funzionanti su tutti i diversi sottotipi di varianti". Lo studio avverte che tali ricombinanti si possono diffondere velocemente, soprattutto nelle regioni con alti livelli di immigrazione, come l'Europa o gli Stati Uniti.

"È altamente probabile che ci siano un gran numero di ricombinanti di cui sappiamo poco o nulla in circolazione", ha detto Patrik Medstrand, professore di virologia clinica presso l'Università di Lund. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 35,3 milioni di persone nel mondo vivono con l'HIV, che distrugge il sistema immunitario e ha causato oltre 25 milioni di morti di AIDS da quando emerse nei primi anni 1980,

I trattamenti esistenti aiutano le persone infette a vivere più a lungo e a condurre una vita più sana ritardando e sottomettendo i sintomi, ma non curano l'AIDS. Molte persone povere che vivono in comunità non hanno accesso ai farmaci vitali, e non esiste ancora un vaccino la cui efficacia sia stata definitivamente testata.

(notizia segnalata da giovanni d'agata) [MORE]