Cronaca

Scoperta truffa in Italia relativa al “Bonus Cultura”

Oltre 600 casi sospetti emersi in un'inchiesta dei Carabinieri con la Procura di Trieste*

TRIESTE, 20 NOV. - Un'inchiesta condotta dalla Procura di Trieste in collaborazione con i Carabinieri ha rivelato una truffa diffusa in Italia legata al Bonus Cultura. Gli investigatori hanno individuato più di 600 casi sospetti in cui individui hanno sfruttato l'identità di giovani appena maggiorenni, fingendo di essere impiegati degli Uffici Anagrafe comunali, al fine di facilitare la procedura per ottenere il Bonus Cultura. Questi truffatori hanno quindi utilizzato i dati personali per accedere illegalmente all'APP18 e generare falsi voucher d'acquisto.

La truffa ha coinvolto anche la creazione di uno SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) utilizzando le autentiche informazioni dei giovani, ma con un provider diverso da quello utilizzato dai legittimi titolari dello SPID. Successivamente, sono stati effettuati acquisti tramite aziende compiacenti. L'indagine ha rivelato che ci sono stati 620 casi sospetti in tutta Italia, e il numero sta aumentando. L'ammontare della truffa è stimato intorno ai 300.000 euro.

Gli ordini di servizi e materiali erano poi approvati dalla società incaricata dal Ministero, che, ingannata, effettuava bonifici su un conto corrente di una banca triestina. Questo ha portato all'esaurimento dei bonus da 500 euro, che spettavano ai legittimi titolari delle identità rubate. Complessivamente, la somma che è confluita sul conto corrente truffatore si aggira intorno ai 300.000 euro. La situazione continua a evolversi mentre le autorità cercano di individuare e perseguire i responsabili di questa truffa su vasta scala., (Ansa)