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Scoperta da ricercatori di Melbourne una proteina contro il diabete
25 GENNAIO 2014 - Alcuni scienziati della Monash University di Melbourne in collaborazione con ricercatori olandesi, hanno scoperto una proteina che contribuisce alla resistenza all'insulina nelle persone con fegato grasso che potrebbe essere un potenziale bersaglio per i farmaci. Un’importante notizia in campo medico che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene utile segnalare per evidenziare i progressi nella lotta in una malattia che ogni anno uccide milioni di persone nel mondo.
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Il diabete di tipo 2 è causato da un accumulo di grasso nelle cellule epatiche ed è più comune nei soggetti in sovrappeso o obesi.
"Una delle prime cose che accadono a molte persone quando diventano obesi è un fegato grasso, che precede il diabete di tipo 2", rileva il professor Matthew Watt del Dipartimento di Fisiologia della Monash University.
L'insulino-resistenza si verifica quando il corpo non produce insulina sufficiente o diventa resistente ad essa. Si tratta di un precursore del diabete.
Ma non era chiaro esattamente come l'insulino-resistenza si sviluppasse se il fegato grasso fosse il colpevole.
I ricercatori presso l'università della Facoltà di Scienze Biomediche hanno studiato topi obesi ed hanno scoperto che i fegati grassi secernono un diverso sottoinsieme di proteine rispetto ai fegati normali.
Il professor Watt ha detto che questo insieme di proteine è anche la causa dell’insulino-resistenza nel muscolo scheletrico. "Abbiamo esaminato una di queste proteine in grande dettaglio e abbiamo trovato che avevano causato l’insulino-resistenza in diversi tessuti”.
Hanno convalidato i risultati testando il sangue dei pazienti affetti da steatosi epatica e hanno scoperto che avevano livelli elevati di proteine.
La quantità della proteina correlata con il livello di resistenza all'insulina.
Prof Watt detto che non era una cura per il diabete di tipo 2, ma se potesse essere bloccata può migliorare la resistenza all'insulina.
Il passo successivo è capire se bloccare la proteina nei topi potrebbe migliorare la sensibilità all'insulina (o "invertire la resistenza all'insulina").
La ricerca, che è stata effettuata in collaborazione con scienziati dei Paesi Bassi, è stata presentata recentemente per la pubblicazione in una rivista medica.
(notizia segnalata da giovanni d'agata)