Politica
Scontro Pd-M5S. Renzi: "Non daremo fiducia al governo Di Maio"
ROMA, 30 APRILE – Non ci sarà un accordo Pd-M5S. È quanto emerge dalle dichiarazioni dell’ex premier Matteo Renzi, il quale dichiara a Che tempo che fa in un’intervista di ieri sera: "Il titolo di domani dovrebbe essere quello di tutti i giorni; siamo seri, chi ha perso le elezioni non può andare al governo. Non possiamo far passare il messaggio che il 4 marzo sia stato uno scherzo. Il Pd ha perso: tocca a Salvini e Di Maio a governare. Non possiamo rientrare dalla finestra come un gioco di palazzo" o con decisioni "dei caminetti romani". Poi chiarisce: "Incontrarsi con Di Maio sì, votare la fiducia a un governo Di Maio no. Anche per rispetto per chi ci guarda da casa, la gente sennò poi non crede più alla democrazia". E conclude: "Non è una ripicca dire di no, ma dignità e etica nel rispetto del voto".
Impossibile quindi un accordo tra i cinque stelle e i democratici, nonostante l’appello di Di Maio dei giorni scorsi con il quale cercava di convincere il Pd puntando sui punti di convergenza dei due programmi politici. Lo stesso leader pentastellato ha poi affidato a un tweet il suo pensiero: “Il pd non riesce a liberarsi di Renzi nonostante l’abbia trascinato al suo minimo storico prendendo una batosta clamorosa. Altro che discussione interna al Pd. Oggi abbiamo avuto la prova che decide ancora tutto Renzi col suo ego smisurato. Noi ce l'abbiamo messa tutta per fare un Governo nell’interesse degli italiani. Il pd ha detto no ai temi per i cittadini e la pagheranno”. [MORE]
Matteo Renzi non chiude però alla possibilità di sedersi a un tavolo per discutere sul futuro del Paese, senza però proporre uno scambio di voti. “O M5s e Lega fanno il governo" o "scriviamo le regole insieme" per "fare iniziale davvero la terza Repubblica" – aggiunge l’ex segretario del Pd - perché con due Camere "il ballottaggio non è possibile". E lancia un invito agli avversari: "M5s e Lega scrivetele voi le regole: noi da subito vi diciamo che a meno che non propongano la dittatura, siamo pronti a sederci e dire che va bene". "Un anno, due anni, un anno e mezzo. Con quale governo? Deciderà il presidente della Repubblica quale la forma migliore". E sulla eventualità di tornare alle urne: "Se si torna a votare non so se prendono più voti di prima. Se si dovesse tornare a votare sarebbe un gigantesco schiaffo ai cittadini perché quelli che hanno detto 'abbiamo vinto' non sono stati in grado di non fare niente. Perché c'è uno che ha detto 'o faccio il premier io o niente'...".
Anche l'ipotesi di Di Maio premier è irreale, per Renzi: "Lo pensa solo Di Maio. Tanto di cappello a chi ha preso il 32%, ma non è il 51%. O qualcuno gli regala il 19%, ma venire a chiedere i voti a chi hai accusato di essere la causa di tutti i mali d'Italia" è assurdo. L’ex segretario democratico conclude l’intervista a Che tempo che fa con una riflessione interna al partito : “Deve smettere di litigare al proprio interno. Sono stato massacrato per cinque anni. C'era una opposizione interna che invece di attaccare Salvini attaccava me", dice l'ex segretario. "A forza di attaccare me è arrivato Salvini, è arrivato l'altro Matteo, con cui ho in comune solo il nome".
Federico De Simone