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Scontri finale Coppa Italia - Vedova Raciti: "Lo Stato deve essere forte e non debole"

ROMA, 4 MAGGIO 2014 – In merito agli scontri di ieri sera all’Olimpico in finale Coppa Italia fra Napoli e Fiorentina, Marisa Grasso, la vedova dell’ispettore capo Filippo Raciti, morto il 2 febbraio del 2007 nello stadio di Catania, ha commentato duramente lo spettacolo offerto dal capo ultras Genny detto 'a Carogna, con addosso la t-shirt dallo slogan “Speziale libero” – il riferimento è ad Antonino Speziale, condannato a otto anni di reclusione per omicidio preterintenzionale - : «Ieri sera mi sono sentita umiliata perché è stata offesa la memoria di mio marito: è stata indossata una maglietta che inneggia all’assassino di un poliziotto. Tutti hanno visto la prepotenza di questa persona, ma poi che è successo? Io ho pieno diritto, adesso, di avere risposte dalle Istituzioni».

«Lo Stato - incalza - ieri era presente allo stadio nelle massime espressioni, e che ha fatto? Lo Stato deve essere forte e non debole e ieri c’è stata l’espressione evidente della sua impotenza». E aggiunge: «Da ieri sera mi hanno telefonato in tanti per esprimere solidarietà, quando in tv hanno visto un ultrà con quella maglia che offendeva la memoria di mio marito Per prima una famiglia di tifosi della Fiorentina. In tanti, ma le istituzioni, lo Stato, no...»[MORE]

Per il questore della capitale, Massimo Mazza: «Non c'è stata alcuna trattativa con gli ultras del Napoli. Non abbiamo mai pensato – precisa oggi in conferenza stampa - di non far giocare la partita». È stato solamente accordato al capitano del Napoli di informare i tifosi, dietro la loro richiesta, sulle condizioni di salute del tifoso ferito. «Non riesco a capire - conclude il questore - di quale trattativa si parli: non c'è stata alcuna trattativa».

(Foto: repubblica.it)

Domenico Carelli