Estero
Violenti scontri in Egitto. Il popolo di piazza Tahrir contro il governo dei militari
IL CAIRO, 4 MAGGIO 2012 - Continua ad essere spaventosamente tesa la situazione nella capitale egiziana. Oggi, si sono verificati duri scontri tra l'esercito e i manifestanti che chiedono una transizione in senso democratico. La tensione è salita quando il corteo, tagliate alcune barriere di filo spinato disposte dai militari, si è diretto verso il Ministero della Difesa. A questo punto, però, si è trovato di fronte centinaia di soldati schierati a protezione dell'edificio, che sono intervenuti con cannoni ad acqua e pietre. [MORE]
L'atmosfera è più che mai calda da quando, mercoledì, i partecipanti ad un sit-in di fronte al dicastero sono stati assaliti da uomini non identificati, dotati di armi automatiche e (secondo i manifestanti) per nulla disturbati dai reparti militari nelle vicinanze. Bilancio: 11 vittime.
Nella protesta, che punta a «proteggere la rivoluzione e fermare lo spargimento di sangue», stanno confluendo le correnti più diverse: dai Fratelli musulmani al movimento «6 Aprile», passando per gli ultra-conservatori salafiti. Questo malcontento sempre più generalizzato è dovuto principalmente ad una mancanza di fiducia nel consiglio militare che continua a governare il Paese, nonostante questi dichiarari di non voler affatto frenare la democratizzazione dell'Egitto. Il generale Muhammad al-Assar, membro dell'attuale esecutivo, continua a ripetere «francamente e chiaramente» che «le forze armate non desiderano il potere», e che non interferiranno con le elezioni presidenziali previste per maggio e giugno (rispettivamente primo e secondo turno). Insomma, l'esercito sostiene che non esiterà a fare un passo indietro dinnanzi alla maggioranza che uscirà dalla consultazione popolare.
Il problema è che la gente non ci crede, e lo accusa di aver ripetutamente ritardato l'evoluzione politica dell'Egitto, non facendosi scrupoli ad usare la violenza. Finora, la repressione ha causato un centinaio di morti, e più di 10000 persone sono state condotte davanti ai tribunali militari. E l'immagine dei carri armati che solidarizzano con il popolo di piazza Tahrir, in rivolta contro Hosni Mubarak, sembra sempre più lontana.
Michele Barbero
(immagine da Fanpage)