Estero
Scontri in Birmania, i ribelli uccidono ancora
Naypyidaw, 16 Agosto – Ancora scontri nello stato di Shan, la regione nord-occidentale della Birmania, a confine con la Cina. - “Un attacco di una coalizione di gruppi ribelli contro un collegio militare nel nord della Birmania e altri obiettivi ha causato almeno 15 morti, la maggior parte membri delle forze di sicurezza”- così ha riferito, in questi istanti, un portavoce militare.
L’attentato è stato rivendicato dell’Alleanza del Nord, una coalizione di gruppi ribelli nello stato di Shan.
Ad essere stata colpita dei ribelli è l'Accademia dei servizi tecnologici di difesa a Pyin Oo Lwin, nell'estremo ovest dello stato, questa volta è stata presa di mira proprio una scuola che forma ingegneri militari. Altri attacchi contro strutture governative sono stati registrati in quattro diversi punti nella regione, tra cui un ponte e un posto di blocco stradale per il controllo del narcotraffico.
Da più di dieci anni sono in corso attacchi terroristici tra le varie etnie che caratterizzano le aree di confine dello Stato asiatico, lotte civili per la rivendicazione di maggior autonomia. Una contorta questione interna, che nonostante il tentativo del governo di fatto guidato dall'attivista e Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, di portare avanti negoziati di pace, non si riesce a sbrigliare.
Aung San Suu Kyi, è tornata in Birmania nel 1988, dopo aver trascorso gli anni dello studio tra Oxford e gli Stati Uniti, per subito impegnarsi nel processo di democratizzazione nazionale. Promotrice della Lega Nazionale per la democrazia, è divenuta il simbolo dell'opposizione non violenta al regime militare, che ha sempre cercato in tutti i modi di ridurla allo stremo e limitarle gli strumenti di lotta. Nel 1991 ha ricevuto il premio Nobel per la pace.
Il percorso di pace birmano, è ancora lungo.
Laura Fantini
fonte immagine notiziegeopolitiche.com