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Scontri a Caracas, Leopoldo Lopez: "Non ho nulla da temere"

CARACAS, 18 FEBBRAIO 2014 – Da giorni ormai continuano le proteste in Venezuela, per quella che rappresenta la più significativa contestazione contro il presidente Nicolas Maduro. Decine di feriti nei vari scontri, e tre morti mercoledì scorso. Questo il bilancio della protesta di quasi tremila sostenitori delle forze d’opposizione, soprattutto studenti, che contestano anche nel quadro più ampio della lotta per la difesa dei diritti umani.

Mentre gli attivisti protestano, e criticano l'uso di armi da fuoco utilizzate dalla polizia per controllare la manifestazione, sale anche la tensione diplomatica tra Washington e Caracas. Il presidente venezuelano ha, infatti, ordinato l'espulsione di tre diplomatici americani, perchè ritenuti "non graditi", dicendo loro di "andare a cospirare a Washington". I tre sarebbero accusati di aver avuto un incontro con gli studenti nel corso delle proteste. Immediata la reazione dagli Usa alle accuse ricevute dal presidente, definite "false e prive di fondamento". Così si è, infatti, espresso Jan Psaki, portavoce del Dipartimento di Stato, in riferimento alle "accuse secondo cui gli Stati Uniti forniscono aiuto ai manifestanti in Venezuela".[MORE]

Le imputazioni nei confronti degli Usa partirebbero, secondo Maduro, dal fatto che il rappresentante di Caracas presso l'Osa, che ha sede a Washington, avrebbe ricevuto delle "richieste inaccettabili" dopo che John Kerry, segretario di Stato, ha espresso la propria "preoccupazione" per il Venezuela. "Ricevo solo ordini dal popolo", avrebbe detto Maduro prima di espellere i tre diplomatici.

Grande ricercato, con l'accusa di aver istigato gli scontri di Caracas, è, poi, il leader del partito di opposizione Volontà Popolare Leopoldo Lopez, a cui Maduro in diretta tv ha detto: "Consegnati, fascista, vigliacco, ti stiamo cercando". Lopez, ritenuto uno dei dirigenti più radicali della coalizione di opposizione Mud, si dice, però, certo di non aver "nulla temere, perché non ho commesso nessun delitto", ed ha convocato per oggi una marcia invitando tutti i venezuelani ad accompagnarlo fino alla sede del ministero degli Interni.

Lopez, in un video pubblicato su twitter, ha infatti riferito che "se esiste una qualche decisione per imprigionarmi illegalmente allora voglio presentarmi di persona perché si ammetta questa persecuzione", ed avrebbe anche aggiunto di voler consegnare alle autorità un dossier con "foto, video e altre prove" in riferimento agli episodi di violenza verificatisi la scorsa settimana.

(Foto dal sito internazionale.it)

Katia Portovenero