Cronaca
Scommesse illegali, non si fermano i sequestri della polizia e della guardia di finanza
Roma 3 agosto 2012 - Scommesse illegali, non si fermano i sequestri della polizia e della guardia di finanza in centri scommesse ed esercizi pubblici in tutta Italia Una fonte copiosa ed inarrestabile di guadagni illeciti che alimenta un fiume in piena quello delle scommesse illegali che a sua volta ha trovato i suoi principali canali nelle pratiche on line.
Non si contano più, infatti, i blitz della polizia in Italia soltanto negli ultimi mesi sia virtualmente sul web che “fisicamente” attraverso decine e decine di sequestri di locali che mettono a disposizione PC e macchinette con accesso alla rete e quindi a siti non sottoposti alla vigilanza del monopolio dello Stato perché spesso i server che ne gestiscono i flussi di dati sono ubicati all’estero.
Sono, infatti, numerose le inchieste in corso che si leggono di frequente sulle cronache quotidiane che nella gran parte dei casi sono avviate a seguito delle denunce di madri, mogli e padri disperati le cui famiglie vengono gettate sul lastrico dalla febbre del gioco alimentata dalla criminalità senza alcuno scrupolo se non quello dettato dal profitto di provenienza illecita e di semplice gestione perché i controlli su internet sono assai complicati.
Si parla di diverse migliaia di euro per bar in un solo mese, con gli esercizi pubblici che arrivano ad avere decine e decine di scommettitori fissi al giorno.
Secondo alcune fonti il 10% degli introiti derivanti dalle scommesse, decurtati dalle vincite, infatti va al gerente, il resto alle organizzazioni malavitose che li gestisce.[MORE]
Alla luce di tali fatti Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” invita il governo ad attuare nell’immediato politiche rigorose di controllo delle scommesse on line perché è un dovere morale quello di fermare questa emorragia continua di risorse di migliaia di famiglie italiane ormai ridotte sul lastrico per la troppo ampia diffusione e semplicità di accesso a queste pratiche criminali d’incentivazione allo sperpero dietro il falso mito di facili guadagni ancor più acuito dalla crisi in atto.
(notizia segnalata da giovanni d'agata)