Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
ROMA, 14 FEBBRAIO – All’indomani della direzione Pd torna a parlare Pier Luigi Bersani. «Qui non è questione di calendario del congresso, quella è una tecnica – ha detto - Qui il problema è se siamo il Pd o il Pdr, il Partito di Renzi. Io da Renzi non mi aspetto nulla, ma chi ha buonsenso ce lo metta. Perché siamo a un bivio molto serio». «La scissione – ha proseguito - è già avvenuta tra la nostra gente. E io mi chiedo come possiamo recuperare quella gente lì». [MORE]
«Noi come ogni partito normale ce l'abbiamo un canale per discutere a fondo ed eventualmente correggere la linea politica o no? Di questo stiamo discutendo. Il calendario è una tecnica che può inibire ogni discussione vera. Chi ha buonsenso ce lo metta perché la questione è seria. Serve consapevolezza politica: da Renzi non me lo aspetto dopo averlo sentito ieri ma da quelli che stanno attorno a lui me l'aspetto», ha aggiunto. Quindi, alla domanda: Orlando o Franceschini? , ha risposto: «Vediamo».
Si augura che il rischio di scissione sia scongiurato invece il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. «La parola scissione – ha dichiarato - ha già prodotto grandi danni nella storia della sinistra. Scindersi oggi di fronte ad una destra che è sempre più aggressiva e agita l'odio, credo che sarebbe una responsabilità che non ci potremmo in alcun modo perdonare». «Ho detto ieri alla Direzione, mettiamo al bando la parola scissione - ha aggiunto Orlando - Torniamo a parlarci, a farci carico delle ragioni dell'altro. Rispettando il fatto che c'è stato un congresso e la scelta di una leadership che non può essere delegittimata quotidianamente».
Poi, in risposta a chi gli chiede se Renzi rischi di «andare sbattere» nel Pd, il ministro della Giustizia ha detto: «Non è Renzi, è il Pd che credo debba seguire un'altra strada, che è quella di provare prima a stringere su un accordo programmatico e poi confrontarsi anche sul tema della leadership». «Io credo – ha proseguito - che non ci sia niente di male nel fare un congresso. Ma fare un congresso senza prima aver parlato al Paese rischia di essere un elemento di lacerazione. Credo che sia importante una conferenza programmatica anche per fare il punto su che giudizio diamo su questi anni di governo. Non credo che ci possiamo permettere di andare ad un congresso nel quale i candidati da un lato rivendicano il buon governo e le cose positive fatte in questi tre anni e dall'altro paragonano il governo Renzi a quelli della destra. Rischiamo di preparare noi la campagna elettorale per i nostri avversari».
Intanto da fonti Dem - secondo le quali dal Nazareno sta per partire la convocazione ai delegati - si apprende che l'assemblea del Partito democratico si terrà domenica all'hotel Parco dei Principi di Roma.
[foto: tgcom24.mediaset.it]
Antonella Sica