Cronaca

Sciopero penalisti, aule deserte sino a venerdì

ROMA, 14 NOVEMBRE 2011 - A partire da oggi sino a venerdì 18 novembre i corridoi dei tribunali saranno deserti. [MORE]

Gli avvocati penalisti si asterranno infatti dalle udienze così come da ogni attività giudiziaria in materia penale per la protesta indetta dall'Unione camere penali italiane (Ucpi) “per denunciare la gravità dell'attacco in corso alla funzione difensiva" e ricordare che il diritto alla difesa, "è uno dei diritti primari della persona sanciti dalla Costituzione", costituisce "un caposaldo dello Stato democratico" e per sollecitare al nuovo governo "una riforma forense che sia rispettosa del fondamentale principio di indipendenza dell'avvocatura oltre che la ripresa del dibattito sulla riforma costituzionale della giustizia", questo è quanto si apprende da una nota della stessa Ucpi.

Il mondo forense si rivolge alla politica chiedendo riforme precise quali la separazione delle carriere nella magistratura, sostenendo a tal proposito che "Non ci potrà essere un vero ed effettivo rispetto del diritto di difesa, finché non ci sarà parità delle armi tra accusa e difesa nel processo penale e ciò avverrà solo quando la terzietà del Giudice sarà finalmente conquistata"; chiede alle forze politiche di affrontare celermente, e soprattutto “nell’esclusivo interesse dei cittadini le concrete proposte di riforma in discussione in Parlamento libere ed indipendenti da contingenti strumentalizzazioni e preconcette posizioni e portare ad un effettivo miglioramento del sistema giustizia nel nostro Paese", e ancora reclama un “accesso alla professione basato sul merito, sull’effettività del controllo disciplinare e sulla specializzazione, elementi che, osservano i penalisti, sono l'unico serio incentivo all'ingresso nella professione dei giovani più meritevoli, cui l'attuale disciplina non offre alcuna reale prospettiva se non quella di un bracciantato professionale asservito al cliente oggi, oppure al socio di capitale domani. Circostanze che finiscono per scardinare anche il principio fondamentale”.

Durante questa settimana di sciopero, l'Ucpi ha organizzato due manifestazioni nazionali, una oggi a Verona, e l’altra prevista a Roma per il 17. Una situazione quella che si trova a vivere il mondo forense, particolarmente preoccupante perché, osserva l’Ucpi “La classe politica non ha mostrato alcuna sollecitudine, non spingendo come avrebbe dovuto sulle riforme che meglio garantirebbero la funzione difensiva: la riforma costituzionale per l'affermazione della terzietà del giudice - evidenziano i penalisti - proposta come 'epocale' e poi di fatto abbandonata ben prima che la crisi economica travolgesse il dibattito politico è il corretto riconoscimento che il primo presupposto per il pieno esercizio del diritto di difesa è la possibilità di esplicarlo all'interno di un processo giusto, inteso come luogo in cui vi sia una effettiva parità delle parti processuali”.

Sara Marci