Cronaca

Sciopero dei farmacisti si estende a tutta la Campania

NAPOLI- È stato proclamato, dall’assemblea regionale Federfarma, lo stato di agitazione in tutte le farmacie della Campania. La protesta era partita dai farmacisti napoletani che da lunedì 6 settembre hanno cominciato uno sciopero. Le medicine, infatti, anche se accompagnate da regolare prescrizione sono vendute a pagamento, eccetto i farmaci salvavita come ossigeno, quelli per la terapia del dolore, l'insulina e i presidi per l'autocontrollo del diabete, i cerotti alla nitroglicerina, alcuni antibiotici iniettabili, che invece sono distribuiti normalmente. [MORE]

Per ora la protesta si era limitata al solo capoluogo napoletano, ma da oggi è stato indetto lo stato di agitazione anche nelle altre province campane. I farmacisti di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno sono preoccupati che la situazione economica delle Asl della sola provincia di Napoli possa ripercuotersi anche su quelle delle altre province. Infatti, lo sciopero è dovuto al debito di 300 milioni di euro che le Asl 1, 2 e 3 di Napoli devono estinguere con i farmacisti. È lo stesso presidente dell'Unione regionale di titolari di farmacia della Campania, Nicola Stabile, a spiegare la situazione: “Lo sciopero non significa che scatterà automaticamente la sospensione dell'assistenza diretta in tutta la regione. Si tratta di un provvedimento che intende tutelare le farmacie delle altre province nel caso non si risolvesse, in tempi brevi, la difficile vertenza che vede impegnate le farmacie napoletane”. Tra le due parti però non sembra che si riesca a trovare un accordo.