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Scienziato nordcoreano disertore: "Costretti a testare armi batteriologiche sui disabili"

FINLANDIA, 04 LUGLIO 2015 - Gli scienziati della Corea del Nord testerebbero le armi batteriologiche e chimiche sui disabili e sui detenuti. È questo l’ultimo degli orrori perpetrati dal regime di Kim Jong-un ad arrivare a conoscenza dai media internazionali grazie alla denuncia di un ricercatore disertore che avrebbe partecipato di persona ai test e prima di fuggire dalla Corea del Nord sarebbe riuscito a portare con sé documenti e memorie elettroniche a sostegno delle pesantissime accuse.


Lo scienziato, identificato solo dal cognome Lee, lavorava in un centro di ricerca microbiologica vicino al confine cinese e lo scorso 6 giugno, secondo quanto riportato dall’agenzia stampa sudcoreana Yonhap, dopo la fuga in Cina, Lee sarebbe riuscito a raggiungere tramite le Filippine la Finlandia e avrebbe intenzione, almeno così sostiene un gruppo di attivisti per la difesa dei diritti umani in Corea, di testimoniare gli abusi sugli esseri umani di fronte al Parlamento europeo.


La veridicità delle accuse sembrerebbe confermata anche da numerose voci trapelate negli anni da altri dissidenti. La più autorevole è quella di ufficiale disertore, Im Cheon-yong, che a metà degli anni Novanta, aveva raccontato raccapriccianti particolari su come bambini con disabilità fisiche e mentali venissero utilizzati dal regime come cavie umane. [MORE]


“Per i test sulle armi batteriologiche avevamo bisogno di oggetti. All’inizio i responsabili della ricerca utilizzarono agenti chimici, in particolare l’antrace, su dei gatti per farci vedere come morivano, infine passarono agli esseri umani. Ho assistito a questi esperimenti di persona”, spiegò il militare in un’intervista un anno fa. Secondo il racconto di Im i test erano condotti in luoghi segreti gestiti dall’esercito, incluso uno vicino a un carcere per prigionieri politici. A ulteriore riprova, l’intelligence della Corea del Sud lo scorso febbraio ha registrato almeno 12 esercitazioni militari su larga scala dove sarebbero state utilizzate armi batteriologiche.


Secondo uno studio basato sulle testimonianze di soldati disertori e diffuso da 38 Nord, il sito dell’Istituto USA-Corea della Scuola di studi internazionali Jhon Hopkins, il regime di Kim Jong-un destinerebbe molte risorse nella ricerca di armi batteriologiche e chimiche: la Corea del Nord sarebbe capace di produrre ogni anno oltre 4,500 tonnellate di agenti chimici e dall’inizio degli anni Novanta avrebbe fornito tecnologie e armi a nazioni come l’Egitto, la Libia, l’Iran e la Siria.