Scienziati russi hanno creato una lente a base di  resina che salva l'occhio
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Scienziati russi hanno creato una lente a base di resina che salva l'occhio

venerdì 5 ottobre, 2012

FIRENZE, 05 OTTOBRE 2012- Una grande scoperta che potrebbe rivoluzionare la cura e le strategie di riabilitazione degli occhi nel caso di ustioni o traumi. È questo quanto annunciato da un equipe di medici di Kemerovo, città nella Siberia Occidentale, che hanno realizzato delle speciali lenti per la cura degli occhi che per ora non trovano simili apparati nel resto del mondo e che Giovanni D’Agata fondatore dello “Sportello dei Diritti” si augura che superino in fretta le prove cliniche per essere diffuse anche nel resto del mondo.
Per mezzo di questa nuova tecnologia, a detta degli scienziati russi, si potrà ridurre di ben 5 volte il tempo necessario per la cura da traumi ed ustioni.

In apparenza sono normali lenti a contatto, ma risultano composte da resine a scambio ionico che sono speciali sostanze assorbenti che trovano già un ampio uso in medicina, industria alimentare e farmacologia. Tali tipi di resine hanno la capacità di assorbire rapidamente numerosi tipi di sostanze tossiche e di bloccare la proliferazione degli agenti ustionanti e l’azione patogena delle tossine, dei virus e delle cellule batteriche.
Poiché gli occhi sono organi delicatissimi, la cosa più importante è di eliminare nel più breve tempo possibile la sostanza nociva per prevenire l’infiammazione che potrebbe causare come conseguenza un affievolimento o addirittura la perdita della vista.

Se tale tipo di nuova lente viene applicata all’occhio del paziente già nelle operazioni di primo soccorso, l’azione della sostanza aggressiva potrà essere assai limitata.
I prossimi 18 mesi saranno dedicati alle prove cliniche poiché si tratta di un prodotto per uso medicale al fine di renderne possibile l’autorizzazione alla commercializzazione.
Se supereranno i test, per Giovanni D’Agata diventeranno quasi certamente una indispensabile dotazione per chi si occupa di soccorso: dai medici ai militari che lavorano sul luogo degli incidenti, in località calamitate e in zone dei conflitti armati.[MORE]


(notizia segnalata da giovanni d'agata)


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