

Sciame sismico nel Catanzarese, scuole evacuate e preoccupazione tra i cittadini
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CATANZARO, 20 MAR. - Sette scosse di terremoto, la più forte delle quali di magnitudo 3.3, sono state questa mattina, nella zona di Catanzaro. Pochi minuti fa, un ulteriore evento sismico di magnitudo 3.3 ha fatto nuovamente tremare la terra, alimentando la preoccupazione tra i cittadini.
Al momento non sono segnalati danni a persone o cose, ma i movimenti più intensi sono stati distintamente avvertiti dalla popolazione. A scopo precauzionale, le scuole sono state evacuate.
Bambini e ragazzi sono usciti dalle aule riunendosi nei luoghi di raccolta indicati dal piano della Protezione civile. Visto il prolungarsi dello sciame, gli studenti non sono stati fatti rientrare in classe e sono stati mandati a casa.
Stamattina, in soli 30 minuti, quattro scosse sono state registrate dalla Sala sismica dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma in rapida successione - alle 12.06, 12.11, 12.29 e 12.34 - con epicentro sempre a Tiriolo, paese a 10 chilometri da Catanzaro, e magnitudo da 2.6 a 3.0 con una profondità di 9-10 chilometri. La scossa più recente, di magnitudo 3.3, è stata avvertita con maggiore intensità, aggiungendosi a un fenomeno sismico che ormai sta interessando la zona da diversi giorni.
Lo sciame è stato ieri al centro di una riunione in Prefettura alla quale hanno partecipato il prefetto Castrese De Rosa, il responsabile della Protezione civile della Regione Calabria Domenico Costarella, le forze dell'ordine, i vigili del fuoco e il sismologo e docente associato di geofisica all'Unical Mario La Rocca.
L'esperto, parlando con i giornalisti al termine della riunione, ha spiegato che la sequenza di scosse "non è anomala. Si tratta di uno sciame sismico come tanti altri che si verificano in Calabria e in altre aree tettonicamente attive. Questo rientra nella normale sismicità". Ha poi sottolineato l'importanza di non lasciarsi prendere dal panico e di non dare credito a false informazioni: "I terremoti non possono essere previsti, così come l’evoluzione dello sciame sismico. Può durare una settimana, un mese, un anno: nessuno è in grado di stabilirlo con certezza".
"La consapevolezza - ha aggiunto - è fondamentale: viviamo in una regione sismicamente attiva, e prima o poi potrebbe verificarsi un terremoto di magnitudo significativa".