Politica

Schifani contestato alla festa del PD: "Colluso" urlano i manifestanti

TORINO – Festa del Pd a Torino, arriva Renato Schifani, presidente del Senato. Nella stagione dei confronti fatti di accuse, minacce, dossier e inchieste giornalistiche, ad un confronto tra un esponente del Pd, Piero Fassino, e Renato Schifani, esponente del Pdl, forse qualche fischio era da mettere in preventivo.
Infatti una ventina di attivisti del MoVimento 5 Stelle di Beppe Grillo e del Popolo viola protestano contro il presidente del Senato, i grillini urlano slogan e insulti e lo accusano di essere un "mafioso" e un "colluso".[MORE]

Le critiche per l'invito al presidente del Senato anche al Pd che hanno scatenato un acceso diverbio tra i manifestanti e alcuni esponenti del partito, tra cui il sindaco di Settimo Aldo Corgiat e il parlamentare Stefano Esposito. Tra i manifestanti, che in questo momento si trovano al di là delle transenne poste di fronte alla struttura, c'é Salvatore Arduino, figlio di un ex consigliere comunale del Pci e futuro candidato del MoVimento 5 Stelle alle prossime elezioni comunali:"Sono profondamente deluso da questa sinistra - spiega - che si è allontanata dagli insegnamenti di Berlinguer".
Fassino ha provato a spiegare ai manifestanti “Provate ad ascoltare, la festa del Pd è un luogo in cui si discute, per questo abbiamo invitato il presidente Schifani, pur sapendo che molte sue idee sono diverse dalle nostre. In questi giorni abbiamo accusato di essere uno squadrista chi vuole contestare Gianfranco Fini alla festa di domani. Questo metodo è lo stesso".
Schifani ha cercato di zittire i contestatori che lo stanno attaccando alla festa del Pd "Non saranno le intemperanze a impedirmi di poter parlare all'interno di una festa di un partito che rispetto". Poi ha lasciato la parola a Fassino: "vuole iniziare lei, può darsi che la smettano" . I contestatori sono poi stati fatti arretrare di qualche metro dalla polizia e il dibattito è cominciato.
 

"Questo è solo l'inizio. Devono rendersi conto che è finita. Che si blindino con i poliziotti antisommossa, chiamino Maroni e l'esercito. Paghino la gente che va ai comizi per applaudirli. Oppure se ne vadano a casa": così Beppe Grillo commenta all'Ansa le contestazioni.