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Scatto Tiralongo: prima tappa italiana. Hesjedal in rosa
ROCCA DI CAMBIO (L’Aquila), 12 Maggio 2012 – Settima tappa, secondo weekend di gara e il Giro regala il suo primo arrivo in salita. Nella tappa che si snoda sui 205 km tra Recanati (Macerata) e Rocca di Cambio, dove la corsa rosa mancava dal lontano 1968, a vincere è stato Paolo Tiralongo (Astana). Sull’ultima rampa è scattato Michele Scarponi (Lampre), sotto l’impulso del compagno di squadra Niemec, e solo il vincitore è riuscito a stargli a ruota e a saltare il marchigiano in una volata a due.[MORE] È la sua seconda vittoria al Giro dopo quella ottenuta l’anno scorso a Macugnaga per benestare del grande Alberto Contador, suo ex capitano.
Nuova maglia rosa è il canadese Ryder Hesjedal (Garmin Barracuda) che ha sfruttato al meglio il lavoro della sua formazione riuscendo poi a limitare i danni sulla salita finale, lunga (20 chilometri), ma parecchio pedalabile (solo 4 % di pendenza media). Dopo la prima volta per la Lituania (con Navardauskas) è anche la prima volta del Canada in rosa. Un corridore di buon livello che potrebbe tenere la vetta della classifica per qualche giorno.
Niente da fare per l’ex leader Adriano Malori che, su un percorso del genere e dopo lo sforzo profuso nella fuga di ieri, non ha potuto difendere il simbolo del primato nel migliore dei modi.
Verdetto rimandato tra gli uomini di classifica. È prevalsa la tattica e nessuno si è mosso se non negli ultimi metri per lo sprint. Nessuno ha sofferto particolarmente il primo giorno di montagna come invece spesso è capitato nella storia del Giro e il primo vero test per i big è finito con un nulla di fatto. Certo è che Scarponi, vincitore della passata edizione, ha risposto nel migliore dei modi guadagnando nove preziosi secondi (più l’abbuono di dodici) su Ivan Basso e su Kreuziger. Frank Shleck, sempre nascosto in questa settimana, è arrivato terzo e sembra stia salendo di condizione: è, come sempre, da tenere d’occhio ma la sua preparazione va misurata su asperità di maggior livello.
Pronti via, come ormai da abitudine, è partita la fuga. Quattro i protagonisti: il giapponese Beppu (Orica Greenedge), Rabottini (Farnese Vini), Selvaggi (Vacansoleil) e lo svizzero Hollenstein (Team Netapp) che hanno avuto un vantaggio massimo di nove minuti. I fuggitivi hanno tenuto un buon accordo fino quando Beppu non ha iniziato a fare lo stupido tirando a ripetizione per venti metri per poi tirarsi indietro e iniziare a fare serpentine in mezzo alla strada. Rabottini è stato l’ultimo ad arrendersi al rientro del gruppo dei migliori.
È partito poi Stefano Pirazzi (Colnago) che ha tenuto un buon ritmo, ma non abbastanza sostenuto per mantenere il leggero vantaggio che aveva guadagnato sul gruppo dei cinquanta migliori.
Da segnalare, al chilometro 178, il sempre suggestivo e commovente passaggio nel centro cittadino dell’Aquila, città colpita tre anni fa da un tremendo terremoto e che due anni fa fu sede di una delle tappe già entrate nella storia del ciclismo (fuga di cinquanta uomini che arrivò con un vantaggio di 13’ e Arroyo rischiò di vincere il Giro).
Domani 229km da Sulmona (AQ) a Lago Laceno (AV). Secondo arrivo in salita, 10 chilometri al 6% di media. Qualcosa di più duro di oggi ma non dovrebbe rivoluzionare la classifica. La tappa è in memoria di Marco Pantani, il Pirata ancora nel cuore di tutti come hanno dimostrato gli innumerevoli striscioni presenti oggi sul percorso.
Stefano Villa
(nella foto Paolo Tiralongo, da http://static.suipedali.it)