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Scarpe rosse, musei gratis e dibattito: i principali eventi della festa della donna in Toscana

 FIRENZE, 08 MARZO 2014 – La vigilia dell'otto marzo non è stata delle migliori in Toscana. Ancora casi di violenza sulle donne in provincia di Grosseto, a Pisa e ad Arezzo. Le vittime sono mogli, figlie, ex fidanzate, donne insomma.

E allora cosa dovremmo festeggiare noi donne se le premesse sono queste? L'otto marzo non dovrebbe essere solo un motivo per uscire a cena fuori o scatenarsi in discoteca, ma dovrebbe essere un momento di confronto, di dibattito, di azione per far valere il nostro diritto di essere donne.

E la regione Toscana in alcune città ha promosso delle iniziative per sensibilizzare su questo argomento.

[MORE]Scarpe rosse in piazza o davanti a case e negozi a Firenze e a Siena, simbolo di tutte quelle donne vittime di femminicidio. A Firenze inoltre per tutta la giornata di oggi le donne potranno entrare gratuitamente nei musei della città. A Siena invece è prevista una manifestazione dal titolo “Io decido”, al termine della quale seguiranno dibattiti sull'argomento donna.

A Livorno il Centro Donna di Largo Strozzi dalle 16.30 affronterà una conferenza sul tema dei Servizi per l'Infanzia. Si parlerà di sviluppare questi servizi in funzione dell'inserimento delle donne nel mondo del lavoro.

A Pisa lo spazio è dedicato al premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi con il convegno internazionale “Civil Society and Feminist Movement in Iran” che si terrà dalle ore 17.30 presso la Scuola Superiore Sant'Anna.

Iniziative quindi interamente incentrate sulla donna, mirate a riflettere e a migliorare la sua condizione attuale. Riflessione quindi più che smania di festeggiare. Una riflessione su un atteggiamento che sta diventando sempre più pesante e insostenibile e che dobbiamo e possiamo cambiare. Non soltanto oggi, ma ogni singolo giorno perché non siamo donne solo l'otto marzo, ma lo siamo anche per il resto dell'anno e meritiamo lo stesso rispetto e la stessa attenzione che ci viene riservata oggi tutti i giorni.

Giulia Calvaresi

(Fonte immagine: cultura.nanopress.it)